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CRONACA NERA

Condannati i rapinatori del figlio di Matteo Salvini a 4 anni e 6 mesi e 3 anni e 9 mesi dopo rito abbreviato

Condannati i due giovani che lo scorso 23 dicembre hanno rapinato il figlio ventenne del leader della Lega

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

4 anni e 6 mesi, e 3 anni e 9 mesi di reclusione: sono le condanne inflitte ai due giovani di 21 e 26 anni (irregolari in Italia e di origine egiziana) accusati di aver rapinato, poco prima dello scorso Natale, Federico Salvini, il figlio ventenne del leader della Lega e ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini.

I due rapinatori hanno confessato

Le condanne, con rito abbreviato, sono state decise martedì 25 luglio dal gup di Milano Guido Salvini, a seguito dell’inchiesta della Squadra mobile e del pm Barbara Benzi, che a inizio gennaio scorso aveva portato all’arresto dei due, anche imputati nel processo per un’altra rapina ad un passante. Quest’ultimo episodio si è verificato il 25 dicembre, due giorni dopo l’aggressione al figlio del ministro delle Infrastrutture.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, uno dei due rapinatori (entrambi poi hanno confessato), il più giovane, era stato riconosciuto dalla vittima come autore materiale della rapina, mentre il complice era stato individuato come colui che avrebbe fatto da “palo”.

La rapina

Federico Salvini, lo scorso 23 dicembre, in via Jacopo Palma, a Milano, era stato minacciato con un coccio di bottiglia ed era stato costretto a consegnare agli aggressori il cellulare e i contanti (circa 200 euro) che aveva nel portafogli.

Il giudice ha riconosciuto per entrambi le attenuanti generiche, equivalenti alle aggravanti, anche perché, pare attraverso una colletta di amici, sono riusciti a versare un risarcimento per le due vittime, tra cui il figlio di Salvini, di qualche centinaio di euro. Federico Salvini non si è costituito parte civile nel procedimento e non era assistito da un legale in udienza. I due rapinatori pregiudicati, a pena espiata, come ha stabilito il gup, dovranno essere espulsi.

La denuncia del parrucchiere e l’arresto

Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Squadra Mobile, in collaborazione con i poliziotti del Commissariato Bonola, subito dopo la rapina che ha visto vittima Federico Salvini, i due giovani sono entrati nel negozio di un parrucchiere poco distante dal luogo dell’aggressione, nascondendo, all’insaputa del titolare, il telefono sottratto sotto un divano, per poi tornare, il giorno successivo, pretendendo di recuperarlo.

Riconoscendoli per coloro che già la sera prima erano entrati nell’esercizio commerciale e intuendo che il telefono rinvenuto potesse essere stato rubato, il titolare del negozio li ha fotografati e ha poi allertato la Polizia, mentre il cellulare è stato restituito al legittimo proprietario.

Fonte foto: ANSA

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