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Commessa licenziata a Pisa dopo il tumore, si era assentata 4 giorni oltre il limite: condannata l'azienda

Una commessa di una catena di supermercati di Pisa è stata licenziata dopo essersi assentata dal lavoro per 4 giorni oltre il limite consentito a causa di un tumore

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Licenziata a causa di un tumore. È successo a una commessa di una catena di supermercati di Pisa, che dopo essersi assentata dal lavoro per 4 giorni oltre il limite consentito per effettuare le apposite cure chemioterapiche, si è vista recapitare a casa una lettera di licenziamento. Dopo aver impugnato in tribunale la decisione, tuttavia, la donna è stata reintegrata dall’azienda, con quest’ultima costretta a sborsare 40mila euro di stipendi arretrati e di spese legali.

La storia della commessa di Pisa licenziata per le cure di un tumore

Tutto ha inizio il 4 agosto 2022. La donna, che lavora per la ditta dal 2016, riceve infatti in quella data la notizia di licenziamento.

Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, gli avvocati della commessa provano in un primo momento a trattare con la società.

Una seduta di chemioterapia

I tentativi si rivelano vani: si decide quindi di impugnare la decisione e di portarla in tribunale.

La diagnosi del tumore al seno

Alla donna (ora guarita) era stato diagnosticato un tumore al seno poco prima, nel dicembre 2021, e a gennaio 2022 aveva subito un’operazione.

Erano seguiti cicli di chemioterapia e ormonoterapia. A causa delle cure, la paziente aveva accumulato 184 giorni di assenza dal luogo di lavoro, a fronte di un massimo di 180 giorni previsti dal contratto di categoria.

Da qui la decisione di licenziare la dipendente, nonostante quest’ultima avesse fin da subito avvisato il proprio datore del problema e fornito tutti i certificati del caso prodotti dalla struttura ospedaliera a cui si appoggiava.

Come se non bastasse, nel luglio 2022 l’Inps aveva accertato la sua disabilità legata alla malattia, riconoscendole pertanto i benefici della legge 104.

La decisione del tribunale contro l’azienda

Ora, a distanza di due anni dalla notizia di licenziamento, il Tribunale di Pisa ha dato ordine alla catena di supermercati di un reintegro immediato della dipendente, oltre al pagamento di circa 40mila euro tra stipendi arretrati e spese di carattere legale.

I giudici hanno considerato discriminatoria l’applicazione dello stesso periodo massimo di assenza per malattia a tutti i soggetti, senza le dovute distinzioni, specialmente per i malati oncologici.

“L’aver considerato anche nei confronti di una lavoratrice disabile lo stesso periodo di comporto previsto per tutti i lavoratori, costituisce una discriminazione indiretta, vietata dall’assetto ordinamentale nazionale ed europeo“, le motivazioni della sentenza.

Fonte foto: 123RF

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