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Claudio Cecchetto accusa Max Pezzali e si scaglia contro la serie sugli 883: "Non l'ho mai attaccato, è falso"

Il produttore Claudio Cecchetto torna a parlare di Max Pezzali e del rapporto con gli 883, raccontato dalla serie tv “Hanno ucciso l’uomo ragno”

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

La serie sugli 883 ha riportato i riflettori non solo sulla storia del gruppo, ma anche sul rapporto tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. Un rapporto che nel tempo si è incrinato, e un eventuale riavvicinamento non sembra prossimo. Eppure, Max Pezzali e Claudio Cecchetto hanno collaborato per molti anni. Come si vede nella serie “Hanno ucciso l’uomo ragno – La leggendaria storia degli 883”, è stato proprio Cecchetto a lanciare Max Pezzali e Mauro Repetto sui grandi palcoscenici italiani.

Cecchetto, gli 883 e il rapporto con Pezzali

Claudio Cecchetto, uno dei più grandi scopritori di talenti in Italia, è tornato a parlare del suo rapporto con Max Pezzali in una recente intervista. E non sono mancate alcune critiche alla ricostruzione offerta nella serie in onda su Sky in queste settimane.

Inoltre, il produttore discografico ha ribadito il suo pensiero sul co-fondatore degli 883 senza risparmiare qualche frecciata.

Da sinistra: Claudio Cecchetto e Max Pezzali

“Non ho mai detto agli 883 quelle cose sulla provincia”

Nell’intervista rilascia al Giornale, Claudio Cecchetto ha parlato anche della serie sugli 883 dicendo che il prodotto gli piace perché “racconta un sogno”. Ma un aspetto non è andato giù al produttore e il riferimento è alla scena in cui lui (interpretato da Roberto Zibetti) boccia la prima stesura dell’album dicendo a Pezzali e Repetto “basta parlare della provincia” perché “alla gente fuori non importa della provincia” e che lui “non va in giro a dire che sono di Ceggia”. Insomma, il Cecchetto della serie contesta agli 883 che le loro canzoni sono troppo incentrate su Pavia.

“In realtà non è così – ha puntualizzato Claudio Cecchetto al Giornale – Io sono molto orgoglioso del paese da cui arrivo, dico sempre a tutti che arrivo da lì”. Poi, riflettendo sul tema provincia, Cecchetto ha aggiunto che “la provincia ha un potenziale enorme, ti dà fame e voglia di emergere”.

Definito “un Disney italiano”, il produttore ha risposto che la sua Disneyland era come il clan di Celentano “dove però ognuno ha trovato la sua strada”.

Il duro attacco di Claudio Cecchetto a Max Pezzali

Stuzzicato sul rapporto con Max Pezzali, Claudio Cecchetto ha preferito non sbottonarsi: “Parliamo di cose belle. La gente vuole sognare, non ricordare i lati sgradevoli delle cose. Per dirla alla Vasco Rossi: ‘Non sono le persone che tradiscono, ma i loro guai’”.

Ma che il rapporto tra lui e il volto degli 883 non sia idilliaco non è un segreto. Eppure, nel 1991, era stato proprio Cecchetto a scoprire e lanciare gli 883 (come si vede nella serie) dopo aver ricevuto la cassetta del brano “Non me la menare”.

Lo scorso maggio, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, Cecchetto era stato più duro: “Preferisco parlare di Mauro Repetto, i testi esagerati degli 883 li scriveva lui”. E poi, riferendosi a Max Pezzali, aveva detto che “tra tutti i miei è stato il più irriconoscente” e che “la gratitudine per lui è un optional”.

Fonte foto: IPA

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