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Chi è Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno del governo di Giorgia Meloni

Una vita trascorsa nelle istituzioni, è stato prefetto di Roma prima di diventare il numero uno del Viminale: tutte le tappe della sua carriera

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Le settimane che hanno seguito il voto del 25 settembre 2022 sono state assai complicate per Giorgia Meloni. Nonostante gli elettori abbiano espresso in maniera chiara ed inequivocabile le proprie volontà affidandole oltre il 26% delle preferenze, il debutto della premier non è stato dei più semplici dato che ha dovuto lottare fin da subito con gli alleati di centrodestra per la complicata spartizione dei ministeri.

La prima donna a ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio dei ministri nella storia della Repubblica italiana si è ritrovata a dover frenare le spinte provenienti sia da Silvio Berlusconi che da Matteo Salvini. Appena chiuse le urne, entrambi i partner della maggioranza hanno scelto di alzare i toni del dibattito e hanno mostrato l’intenzione di piazzare molti dei propri fedelissimi nei dicasteri chiave del nuovo governo.

Chi è Matteo Piantedosi, nuovo ministro dell’Interno: la trattativa nella maggioranza per la sua nomina al Viminale

In particolare, lo scontro più duro si è consumato con il fondatore di Forza Italia, che fino all’ultimo ha provato ad imporre le proprie volontà nella formazione dell’esecutivo. Da Gloria Saccani Jotti all’Università fino a Licia Ronzulli alla Sanità (quest’ultima ha poi finito per ricoprire la carica di capogruppo del partito al Senato), il Cavaliere ha però trovato sempre la strada sbarrata da parte della leader di Fratelli d’Italia.

Anche il segretario del Carroccio ha dovuto fare un passo indietro rispetto alle proprie aspettative iniziali, ritrovandosi ad accettare diverse soluzioni di compromesso. Una su tutte quella relativa alla nomina del nuovo titolare dell’Economia, dove Giorgia Meloni ha piazzato proprio il numero due di Salvini, ossia Giancarlo Giorgetti. Una decisione difficile da digerire per il capo leghista, che con il proprio vice ha sempre avuto un rapporto fatto di alti e bassi, dove non sono mancati anche i momenti di incomprensione.

Chi è Matteo Piantedosi, nuovo ministro dell’Interno: perché Giorgia Meloni lo ha scelto al posto di Matteo Salvini

Un’altra nomina su cui la premier si è dovuto scontrare con i vertici della Lega è stata quella del ministero dell’Interno, ruolo che lo stesso Salvini aveva già ricoperto nel primo governo di Giuseppe Conte. Erano in molti a pensare che il “Capitano” sarebbe stato riconfermato in quel dicastero, ma Giorgia Meloni gli ha preferito un profilo cosiddetto tecnico come quello di Matteo Piantedosi, affidando al segretario leghista la delega alle Infrastrutture e ai Trasporti.

Nelle prime settimane di governo (che ha giurato nelle mani del presidente della Repubblica il 22 ottobre 2022), il nuovo titolare del Viminale ha dovuto affrontare alcuni temi parecchio spinosi, che gli hanno attirato le critiche dei partiti di opposizione e di buona parte dell’opinione pubblica: prima è successo con l’approvazione del contestato “decreto rave”, poi con la gestione delle navi ONG cariche di migranti attraccate ai porti di Catania e Reggio Calabria. Quindi, proprio in virtù del ruolo chiave che avrà nel nuovo esecutivo, vale la pena approfondire il profilo del nuovo ministro dell’Interno.

Chi è Matteo Piantedosi, nuovo ministro dell’Interno: la carriera da prefetto e le precedenti esperienze al Viminale

Napoletano classe 1963, Matteo Piantedosi si laurea in Giurisprudenza all’Università di Bologna prima di iniziare la propria carriera proprio al Viminale, dove nel 1989 viene assunto con un incarico nell’amministrazione civile. Dopo oltre un ventennio di gavetta negli uffici ministeriali, nell’agosto del 2011 viene nominato prefetto di Lodi. Tempo neanche un anno e rientra al dicastero dell’Interno come vicecapo di gabinetto della ministra Annamaria Cancellieri, per poi assumere il ruolo di vicedirettore generale della pubblica sicurezza.

Dal 2014 e per la durata di tre anni gestisce i programmi operativi d’intervento strutturale di competenza del Viminale, ambito che gli permette di coordinarsi con gli uffici prefettizi territoriali dislocati in tutta Italia per affrontare le situazioni di pubblica emergenza. Nel 2017 viene nominato prefetto di Bologna ed è proprio nel capoluogo emiliano che Matteo Piantedosi vede una svolta all’interno della propria carriera: da allora la sua parabola assumerà una curva in continua ascesa, fino al coronamento odierno con la nomina più prestigiosa.

Chi è Matteo Piantedosi, nuovo ministro dell’Interno: gli anni con Salvini e Lamorgese come capo di gabinetto del Viminale

Con le elezioni politiche del 2018 e la nascita del governo gialloverde, Matteo Piantedosi viene chiamato proprio da Matteo Salvini per ricoprire il ruolo di capo di gabinetto del ministero dell’Interno. A fare la differenza per la scelta del suo profilo è senza dubbio l’indiscussa esperienza maturata nel tempo grazie ad un lavoro costante svolto nel suo settore di competenza. Un curriculum che gli garantisce la stima bipartisan proveniente da tutti i partiti delle diverse fazioni.

La conferma arriva appena un anno più tardi, quando il leader del Carroccio è costretto a cedere il passo a Luciana Lamorgese nel passaggio dal primo al secondo governo di Giuseppe Conte (con l’uscita di scena della Lega dalle fila della maggioranza, dove viene sostituita dal Partito Democratico). La nuova inquilina del Viminale lo conferma al proprio posto fino all’agosto del 2020, quando gli chiede di rimanere a Roma ma destinandolo alla guida della prefettura della Capitale.

Chi è Matteo Piantedosi, nuovo ministro dell’Interno: i traguardi del passato e le prossime sfide

Come già accaduto nelle precedenti esperienze, anche in quest’ultimo ufficio Matteo Piantedosi si ritrova ad affrontare diverse questioni legate all’ordine pubblico e alla sicurezza cittadina. A Roma la partita più difficile la gioca nell’individuazione degli stabili comunali occupati illegalmente, predisponendo gli sgomberi effettuati dalle Forze dell’ordine. Tra gli interventi compiuti durante il suo mandato, quello che suscitato più clamore riguarda l’evacuazione del palazzo sito in via Napoleone III, che dal 2003 era rimasto abusivamente in possesso dei militanti di estrema destra di CasaPound.

Dopo i primi provvedimenti di inizio mandato, ora il nuovo ministro dell’Interno vedrà arrivare sul proprio tavolo una serie di dossier alquanto delicati che richiederanno l’utilizzo di tutta la competenza accumulata nel tempo. Oltre ai temi già citati, all’ordine del giorno ci sono il contrasto alle baby gang (ossia i gruppi di giovani e giovanissimi dediti alla violenza di gruppo) e la lotta alla criminalità organizzata: in particolare quest’ultima non si limita più alle sole regioni meridionali, ma già da tempo si è estesa e ha messo le proprie radici anche nelle aree del Centro e del Nord Italia.

Fonte foto: ANSA

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