Chef italiano morto a New York, la donna arrestata ha confessato
Ha confessato la prostituta arrestata in relazione alla morte dello chef italiano Andrea Zamperoni, trovato priva di vita a New York nel 2019
A due anni di distanza dall’arresto, è arrivata la confessione della donna accusata della morte di Andrea Zamperoni, lo chef lodigiano di 33 anni che lavorava in un noto ristorante italiano di New York, ritrovato privo di vita il 18 agosto 2019 in un motel del Queens.
Angelina Barini, la prostituta 43enne di origini canadesi che era stata arrestata pochi giorni dopo, ha confessato oggi alla Corte distrettuale di Brooklyn di essere colpevole dell’accusa contestata. Di avere cioè causato la morte dello chef italiano facendogli bere un cocktail a base di fentanyl.
Presente in tribunale anche il coimputato 44enne Leslie Lescano, che risulta fosse, all’epoca dei fatti, il fidanzato della Barini. La coppia è accusata della morte di altre tre persone, due turisti e un pensionato, tutti trovati morti per overdose e derubati alcuni mesi prima.
Originario di Casalpusterlengo, Zamperoni era il responsabile delle cucine del noto ristorante italiano Cipriani Dolci nella Grand Central Station di New York.