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Cgil Bologna, inno dell'Unione Sovietica per festeggiare il nuovo segretario: è polemica

Al termine del congresso provinciale della Cgil di Bologna è partito l'inno dell'Urss. Il sindacato parla di "errore materiale" ma Fratelli d'Italia attacca

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Momenti di imbarazzo nella Cgil di Bologna quando, in seguito all’elezione del nuovo segretario provinciale, è partito l’inno dell’Unione Sovietica. I responsabili del sindacato si sono giustificati parlando di un errore del disc-jockey, ma l’episodio ha alimentato molte polemiche. Inoltre, quando è partita l’involontaria colonna sonora, sul palco insieme al neoeletto Michele Bulgarelli c’era anche il segretario nazionale Maurizio Landini.

Cgil, inno dell’Urss cantato dall’Armata Rossa

L’episodio è accaduto nello storico circolo Arci di San Lazzaro di Savena. La musica dell’allora inno nazionale dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche è la stessa dell’attuale inno nazionale russo.

A cambiare sono le parole, aggiornate nell’inno odierno. Al termine del congresso provinciale della Cgil è stata messa la versione dell’epoca sovietica, con il testo cantato dal coro dell’Armata Rossa.

Il video (rimosso) dell’inno sovietico al termine del congresso

La scena è stata mostrata in un video pubblicato (e poi rimosso) da una delle leghe dello Spi Cgil. Il sindacato ha spiegato che la musica è partita per errore a causa di un malinteso con la regia.

L’idea degli organizzatori, infatti, sarebbe stata quella di accompagnare la proclamazione del nuovo segretario con l’Internazionale, storico canto del socialismo nato durante la comune di Parigi.

Ma, a causa di un errore, è partito l’inno dell’Urss, che come detto è lo stesso (tranne per le parole) della Russia, in questi mesi condannata a livello internazionale per l’invasione dell’Ucraina.

Inno dell’Urss, Fratelli d’Italia attacca la Cgil e Landini

Le polemiche sono partite quando il video, poi rimosso, è stato rilanciato sul web. Il primo a scagliarsi contro la Cgil è stato Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: “Landini si scusi e condanni pubblicamente quanto avvenuto, è un’offesa alle tante vittime del popolo ucraino”.

“Episodio di una gravita assoluta che offende chi in Ucraina sta combattendo, sacrificando la propria vita, per la libertà. È necessario che Landini si scusi subito”, ha affermato Ylenia Lucaselli, deputata di Fratelli d’Italia.

Successivamente è intervenuto il ministro Matteo Salvini con un ironico “nostalgia portali via” postato sui social.

La difesa della Cgil

“Le polemiche scaturite in seguito a questo mero errore materiale non possono far dimenticare la posizione della Cgil sulla guerra, posizione nota e contenuta in tutti i nostri documenti”, ha commentato la Cgil in una nota. “Abbiamo già scritto che si è trattato di un errore materiale e lo riconfermo. Dalla destra d’altra parte che ci dobbiamo aspettare? Non voglio abbassare il livello della discussione”, ha commentato il nuovo segretario della Cgil di Bologna, Michele Bulgarelli, all’AdnKronos.

Fonte foto: ANSA

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