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CRONACA NERA

Carabiniere ucciso, giallo sulla telefonata e un video scomparso

Spuntano le versioni di due nuove testimoni dell'omicidio di Mario Cerciello Rega

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il caso di Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere ucciso a Roma, presenta ancora molti punti oscuri. I racconti dei protagonisti della vicenda, infatti, sembrerebbero discordanti e ora una nuova testimonianza pubblicata sul settimanale “Giallo” complica ancora di più la questione. Una testimone, infatti, avrebbe sentito la telefonata del collega di Rega, Andrea Varriale, mentre un’altra testimone riferisce di aver visto un video su Facebook poi sparito nel nulla.

Giallo sul carabiniere ucciso: la telefonata al collega

La prima testimone si chiama Angioletta Gramatica ed è originaria di Bellagio, in provincia di Como. Quella notte si trovava in un appartamento sopra la via in cui è stato ucciso Mario Cerciello Rega e, intorno alle 3.16 del 26 luglio, avrebbe sentito Andrea Varriale urlare: “Mario, mi senti? Pronto, mandateci un’ambulanza, siamo in via Pietro Cossa, angolo via Cesi… è grave… è un ragazzo giovane africano… dov’è il coltello?”. La donna ha riferito di aver sentito quelle urla da dietro la finestra chiusa con la tapparella. Gli inquirenti, partendo da lei, sono arrivati alla proprietaria dell’appartamento in cui era ospite la testimone.

Carabiniere ucciso: il video scomparso su Facebook

La donna, che di nome fa Luisa Gavotti, ha raccontato di aver visto per caso un video su Facebook in cui si notavano delle persone litigare nella zona in cui è avvenuto l’omicidio. Nell’informativa fatta dai carabinieri del Nucleo Investigativo, la testimone ha dichiarato di aver visto “una lite tra persone che si trovavano per strada”. Ha specificato inoltre che il “video era stato girato di notte, in quanto la zona in questione era illuminata dalla luce artificiale”. Avendo riconosciuto il luogo come il posto dove era stato ucciso il vicebrigadiere Cerciello Rega, “aveva percepito, nella brevissima visione del video, che chi stava riprendendo la scena era in compagnia di qualcuno con cui stava interloquendo e aveva inoltre sentito voci concitate, con toni molto alti, senza tuttavia distinguere le parole”. La donna però, dopo la prima visione non è più riuscita a rintracciare il filmato, che sembra essere scomparso.

Il video, secondo gli inquirenti, potrebbe anche non esistere. La donna, infatti, potrebbe essere stata “condizionata dal fatto che l’episodio sia avvenuto nei pressi della sua abitazione”. Se il video esistesse, invece, non sarebbe il primo documento scomparso. Tra i documenti spariti, infatti, ci sarebbero foto segnaletiche dei due marocchini inizialmente ricercati per l’omicidio.

Fonte foto: Ansa
Carabiniere ucciso: i punti oscuri dopo la conferenza stampa

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