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Governo, caos commissioni. Speranza lascia Cdm: cosa succede

Nel voto sulle presidenze delle 28 commissioni parlamentari la maggioranza si divide e perde due volte

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Alla prova delle presidenze delle commissioni la maggioranza rivela i suoi punti deboli. In Senato sul voto per le presidenze di commissione Agricoltura e su quella della Giustizia, la compagine giallorossa è stata battuta, sconfessando le decisioni prese dai capigruppo, come riporta Tgcom24.

Caos commissioni, la maggioranza va sotto

Entrambe le votazioni hanno visto vincitori rappresentati della Lega per la grande soddisfazione di Salvini: “La maggioranza è in frantumi, completamente saltato l’inciucio 5 Stelle-Pd” dice il leader dell’opposizione.

In particolare, clamorosa l’esclusione di Pietro Grasso, senatore e figura di spicco di Leu, a capo della commissione Giustizia. La presidenza è andata inaspettatamente al leghista Andrea Ostellari. 

Così come sempre il Carroccio si è aggiudicato anche la guida della commissione Agricoltura andata a Gianpaolo Vallardi, che ha sconfitto il candidato del M5s Pietro Lorefice.

Sull’incidente è intervenuto il ministro della Salute di Leu Roberto Speranza che, impegnato nei lavori in Consiglio dei ministri, ha abbandonato la seduta dopo aver votato la proroga dello stato di emergenza, ponendo la questione politica aperta nella maggioranza dal voto sulla presidenza delle commissioni parlamentari.”Inaccettabile quanto avvenuto. Serve un chiarimento di maggioranza”, avrebbe detto Speranza.

Gioisce Salvini: “Dopo Gianpaolo Vallardi, anche Andrea Ostellari è stato confermato presidente di commissione. Con il voto segreto vengono premiati il buon lavoro e la competenza della Lega”.

Caos maggioranza, i voti contrari dei M5s sulle commissioni

A fare saltare la maggioranza sui nomi prestabiliti sono stati alcuni parlamentari del M5s che hanno disatteso le direttive ricevute dai capigruppo.

I quali in rappresentanza di M5s, Pd, Iv e Leu si erano riuniti per quattro volte nelle ultime 24 ore, alla Camera e al Senato, per raggiungere un accordo sui presidenti delle 28 commissioni permanenti dei due rami del Parlamento.

L’intesa tra i partiti di maggioranza avrebbe dovuto assegnare a M5s metà delle presidenze, sette alla Camera e sette al Senato, al Pd nove (5 a Montecitorio e 4 a Palazzo Madama), quattro a Iv (due in entrambe le Camere) e una a Leu (Piero Grasso alla Giustizia in Senato, poi sfumata).

Da fonti pentastellate sarebbero arrivare indiscrezioni secondo le quali per evitare la capitolazione anche sul nome di Luigi Marattin di Italia Viva alla presidenza della commissione Finanze della Camera, dieci deputati del M5s sono stati trasferiti in un’altra commissione.

“L’unico precedente al trasferimento forzoso di deputati da una commissione era stato quello, ignominioso, del governo Renzi nel 2015 per ltalicum”,  avrebbero sottolineato le stesse fonti.

Nel frattempo l’ultima conseguenza del caos che sta coinvolgendo la maggioranza sono le dimissioni di Lello Vitiello da presidente della Commissione Giustizia della Camera. La decisione è stata comunicata al presidente Fico che adesso dovrà convocare una nuova elezione.

Fonte foto: ANSA

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