Caccia libera ai cinghiali in città: la proposta di Fratelli d’Italia che attira critiche e polemiche
Un emendamento alla manovra, firmato da Fratelli d’Italia, apre alla possibilità di abbattimenti di fauna selvatica anche in aree protette e in città
Secondo i dati più recenti, la popolazione italiana di cinghiali è passata dai circa 500.000 individui del 2010 a più di un milione nel 2020.
Per la Coldiretti però, il totale si aggira intorno ai 2,3 milioni. E considerando i danni che in molti casi arrecano, da Fratelli d’Italia è arrivata la proposta di abbatterli anche in città e nelle aree protette.
La proposta di Fratelli d’Italia
L’emendamento, a prima firma del capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti, era inizialmente stato giudicato inammissibile.
È stato però reinserito nella Manovra, e di base aprirebbe alla “possibilità di abbattimenti di fauna selvatica per motivi di sicurezza stradale anche in aree protette e in centri abitati”, anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto.
In pratica si vorrebbe consentire a chi ha una licenza di caccia di sparare ai cinghiali anche per le strade della città. In aggiunta, la norma prevede che se gli animali abbattuti supereranno le analisi igienico sanitarie, potranno anche essere consumati.
Il problema dei cinghiali
Non si può certo negare che quello dei cinghiali sta diventando un problema serio nel nostro Paese. Dall’invasione delle città in cerca di cibo ai danni alle coltivazioni e alle infrastrutture, i branchi di questi animali vanno sicuramente gestiti in qualche modo.
Nella soluzione ideata da FdI non c’è solo la libertà ai cacciatori, ma un coordinamento affidato al Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri, che potrà avvalersi dei cacciatori riconosciuti, delle guardie venatorie e degli agenti delle Polizie locali e provinciali munite di licenza.
Nonostante ciò, sono molte le voci contrarie e le polemiche se si sono levate contro l’emendamento.
Le polemiche per la proposta di FdI
E i primi ad alzarsi contro la proposta sono i deputati di Alleanza Verdi e Sinistra, definendola in primis “incompatibile a norma di regolamento con la Legge di bilancio”, per poi entrare nel merito: “Se dovesse essere approvato, sarebbe ’caccia selvaggia’ e verrebbe autorizzata una strage di animali selvatici nelle aree protette dove oggi, per legge, è vietato cacciare”.
Anche le organizzazioni Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf hanno chiesto a gran voce la bocciatura dell’emendamento, preoccupate dal fatto che questa norma intenda “dare seguito alle promesse di deregulation venatoria fatte durante la campagna elettorale, trasformando l’Italia in una vera polveriera”.
Dall’altro lato, i parlamentari che hanno firmato il testo specificano che la norma non è un “via libera indiscriminato” all’abbattimento dei cinghiali, ma un’attività che sarebbe comunque coordinata dalla Forestale.