Burioni, il nuovo sfogo social: "No comment sennò vado in galera"
Una nuova polemica social vede protagonista il celebre virologo Roberto Burioni
Roberto Burioni ha pubblicato un nuovo tweet polemico. Il noto virologo ha condiviso sul suo profilo ‘Twitter’ la notizia del caos e degli assembramenti nel punto anti-Covid dell’Asl a Torino. Queste le parole di Burioni: “No comment sennò vado in galera“.
Come riportato da ‘La Repubblica’, centinaia di persone si sono ammassate al centro vaccinale di via Gorizia a Torino per le operazioni di somministrazione dei vaccini Pfizer per gli over 80 e AstraZeneca per il personale della scuola.
Le proteste di chi era in coda da ore hanno reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine per sedare gli animi.
Un’insegnante ha denunciato: “Siamo in centinaia ad aspettare il nostro turno nel piazzale della Asl, senza transenne e sistemi che consentano il distanziamento”.
Ancora la docente: “I dipendenti della Asl che dovrebbero farci entrare in ordine di appuntamento non sono organizzati, al punto che hanno iniziato a distribuire dei numerini che non tengono conto di alcuna lista di prenotazione. Ciò ovviamente causa caos e conseguenti assembramenti. Voglio denunciare questa mancata organizzazione e rispetto delle norme anti Covid proprio negli spazi in cui si dovrebbe forse stare maggiormente attenti”.
Un ricercatore universitario ha raccontato: “È una situazione surreale, anche perché le procedure di chiamata sono state cambiate in corso. A un certo punto hanno distribuito dei biglietti numerati, ma poco dopo hanno interrotto anche quello”.
Un altro docente ha poi aggiunto: “La chiamata avveniva tramite un dipendente Asl o un volontario dell’associazione nazionale carabinieri che annunciava dei nomi gridando, ma non si riusciva a sentire e soprattutto si faceva senza un ordine preciso. Si è creato un assembramento pericoloso, ma le forze dell’ordine minacciavano sanzioni per una cosa che non è assolutamente imputabile a noi”.
Cosimo Scarinzi della Cub, infine, ha attaccato: “La gestione delle vaccinazioni, per usare un eufemismo, è discutibile”.