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Il Brasile del Covid: dalla variante all'incriminazione di Bolsonaro

I numeri del contagio in Brasile e i decessi, Come la variante brasiliana ha piegato Manaus e l'incriminazione del presidente Jair Bolsonaro

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

I numeri e la variante brasiliana raccontano soltanto una parte della storia del Brasile. Amministrato da Jair Bolsonaro, che proprio recentemente si è recato in Italia scatenando polemiche, il Brasile partiva, all’alba della pandemia, da una situazione svantaggiosa non soltanto dal punto di vista dell’infrastruttura sanitaria, ma anche per quanto riguarda le condizioni economiche e lavorative della popolazione. Stipata in favelas, cioè baraccopoli, dalla densità abitativa elevata, 19 milioni di brasiliani soffrono la fame, a maggior ragione dopo la pandemia, mentre 15 milioni di cittadini sono senza lavoro. Una situazione sulla quale la variante brasiliana ha impattato in maniera devastante.

Che cos’è la variante brasiliana del Covid? Quanto è pericolosa? E come la sua individuazione, in Brasile, ha cambiato in peggio l’andamento del contagio?

I numeri dei contagi in Brasile: i decessi e le ultime notizie

A oggi, il Brasile ha registrato 21,86 milioni di contagi da Covid e 609.112 decessi. Il numero dei nuovi positivi di ieri 5 novembre 2021 è stato pari a 13.321, sono state 397 invece le morti. Sul totale della popolazione, sono il 57,38% i cittadini che hanno completato il ciclo di vaccinazione – la cifra è calcolata sul totale della popolazione e non sul 100% della popolazione vaccinabile, che non include, tra gli altri, i bambini fino all’età di 12 anni. Il 18% della popolazione che può essere immunizzata è invece vaccinata solo parzialmente.

Quali vaccini sono utilizzati in Brasile e che cos’è COVAX

Il vaccino utilizzato per la campagna vaccinale non è stato soltanto Pfizer – BioNTech, cioè quello (insieme a Moderna) attualmente disponibile in Italia. Né ci si è limitati, soltanto, all’utilizzo di quelli che funzionano con il sistema dell’adenovirus, come AstraZeneca e Johnson & Johnson.

Tramite il programma COVAX, infatti, cioè l’iniziativa promossa, tra gli altri, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e finalizzata all’accesso equo ai vaccini contro il Covid 19, il Brasile ha impiegato sul territorio nazionale anche 10 milioni di dosi di Sputnik V, il vaccino russo, e 104 milioni di CoronaVac o Sinovac COVID-19 vaccine, sviluppato dalla compagnia cinese Sinovac Biotech. Si tratta in entrambi i casi di vaccini meno efficaci di quelli impiegati in Italia nel prevenire la malattia sintomatica, ma pur sempre in grado di offrire una buona protezione contro il rischio di ospedalizzazione e morte. Qui i risultati di uno studio su Sinovac condotto proprio in Brasile.

Che cos’è la variante Brasiliana e quanto è presente in Italia

La variante brasiliana, individuata con la sigla ‘E484K’, è minoritaria in Italia. Nel Belpaese infatti prevale infatti la variante Delta, più contagiosa anche della precedente variante prevalente, e cioè quella Alfa, individuata per la prima volta nel Regno Unito. È pur vero che l’emersione di una variante è anticipata da un picco nel numero di contagi e di decessi: è stato così anche in Brasile.

All’inizio del 2021, il Brasile ha registrato un numero di infezioni senza precedenti nella storia del contagio nel Paese, tale da mandare al collasso le strutture ospedaliere. L’imperversare della pandemia si è accompagnato a scene raccapriccianti: la carenza di ossigeno negli ospedali ha costretto molte famiglie a rivolgersi al mercato per tentare di salvare la vita ai propri cari, ma, anche pagando, la vitale risorsa è stata difficile, se non impossibile, da reperire. Le file per l’ossigeno potevano arrivare anche a 24 ore, mentre nelle case sono state allestite terapie intensive improvvisate.

I danni della variante brasiliana a Manaus

Ciò è stato vero soprattutto a Manaus. La capitale dell’Amazzonia è il principale centro urbano, finanziario e industriale del Nord del Brasile. Dall’inizio della pandemia, Manaus ha registrato oltre 13mila morti per Covid, un numero che risente delle conseguenze della variante brasiliana, individuata proprio nella più grande città dell’Amazzonia nel novembre 2020. La variante brasiliana è 2,4 volte più contagiosa e molto letale. Nelle settimane successive al novembre dell’anno scorso si è diffusa in tutto il mondo.

Perché Bolsonaro è stato accusato di crimini contro l’umanità nella gestione della pandemia

Sono in molti a pensare che la situazione in Brasile sia stata aggravata dalla gestione della pandemia da parte delle autorità politiche e amministrative del paese. Nel mirino di una commissione d’inchiesta istituita dal Senato brasiliano è finita la figura di vertice dell’amministrazione del Paese. Si tratta naturalmente del presidente Jair Bolsonaro.

La relazione di 1200 pagine prodotta dall’organo parlamentare avrebbe lo scopo di mettere in luce una gestione del contagio caratterizzata dall’impreparazione e dall’improvvisazione e orientata da teorie che poco o nulla avrebbero di scientifico.

Sulla base dell’attività investigativa svolta per conto del Parlamento, la commissione ha quindi raccomandato l’incriminazione di Bolsonaro con 7 voti a favore e 4 contrari. I reati ipotizzati rappresentano un duro atto di accusa nei confronti del presidente: si tratta, nello specifico, di falsificazione di documenti, crimini contro l’umanità, violazione delle misure sanitarie e utilizzo irregolare di denaro pubblico.

Possibile incriminazione del presidente del Brasile: cosa succede adesso

La palla adesso passa nelle mani di Augusto Aras, procuratore generale del Brasile. Sarà lui a decidere se incriminare il presidente. Aras è politicamente vicino a Bolsonaro – che lo ha nominato – e sembra ci siano buone possibilità che non accolga la richiesta della commissione d’inchiesta del Senato.

Ma Bolsonaro rischia anche per un altro, ipotizzato, reato: quello di aver leso il prestigio della carica che ricopre. Come? In particolare, raccomandando trattamenti non adatti a curare il Covid, arrivando non solo a minimizzare pubblicamente la gravità di una malattia che ha provocato oltre 600mila morti tra i cittadini brasiliani, ma addirittura falsificando la documentazione sull’idrossiclorochina, un antimalarico utilizzato per curare il Covid all’inizio della pandemia e poi abbandonato nelle cure mediche a causa dei risultati deludenti.

Su questa seconda tipologia di reato, Aras non ha voce in capitolo. A decidere ciò che sostanzialmente è una richiesta di impeachment sarà invece il leader del Partito Progressista Artur Lira, in qualità di presidente della Camera. Anche in questo caso, le chances che le sollecitazioni della commissione senatoriale trovino risposta sono a favore del presidente. In passato, Lira ha già respinto oltre 100 richieste di impeachment.

Nell’attesa dei prossimi sviluppi, c’è da chiedersi se le scelte comunicative di Bolsonaro abbiano in realtà nascosto una precisa visione politica. Nel documento redatto dalla commissione c’è anche una risposta a questo: “L’intera popolazione – si legge – è stata sottoposta agli effetti della pandemia, con l’intento di raggiungere l’immunità di gregge tramite i contagi, e salvare così l’economia”. A luglio di quest’anno, Bolsonaro è stato ricoverato d’urgenza.

Fonte foto: ANSA

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