Boss Gaetano Scotto condannato per gli omicidi di Nino Agostino e Ida Castelluccio, confermato l'ergastolo
È stata confermata la condanna all’ergastolo per il boss mafioso Gaetano Scotto per gli omicidi del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio
È stata confermata la condanna all’ergastolo per il boss mafioso Gaetano Scotto, riconosciuto colpevole del duplice omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio. Il delitto, avvenuto il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini, segnò un punto di svolta nella lotta alla mafia e fece emergere una fitta rete di depistaggi.
- Omicidi Nino Agostino e Ida Castelluccio, Scotto condannato
- Silenzi e depistaggi
- Una sentenza attesa 35 anni
- "Papà coraggio" Vincenzo Agostino
Omicidi Nino Agostino e Ida Castelluccio, Scotto condannato
Scotto è stato condannato lunedì 7 ottobre dalla Corte d’Assise di Palermo, che ha accolto la richiesta della Procura generale, mentre è stato assolto l’altro imputato, Francesco Paolo Rizzuto, accusato di favoreggiamento aggravato.
L’omicidio, per lungo tempo rimasto impunito, aveva già portato all’ergastolo di un altro boss mafioso, Nino Madonia, processato con rito abbreviato.
Vincenzo Agostino, padre dell’agente ucciso, ha lottato per ottenere la verità sul caso
L’agguato in cui persero la vita Agostino e Castelluccio è avvenuto mentre la coppia si trovava a Villagrazia di Carini per festeggiare il compleanno della sorella dell’agente e annunciare la gravidanza della moglie.
Silenzi e depistaggi
Due sicari in motocicletta li affiancarono e iniziarono a sparare: Nino cercò di proteggere Ida con il proprio corpo, ma entrambi rimasero mortalmente feriti. Per anni, il caso fu segnato da silenzi e sparizioni di prove: documenti custoditi in casa di Agostino furono trafugati poche ore dopo il delitto.
L’agente, formalmente assegnato alle Volanti, collaborava infatti in modo riservato con i servizi segreti per la cattura di importanti latitanti di mafia.
Una sentenza attesa 35 anni
La sentenza, giunta dopo 35 anni, rappresenta una vittoria postuma per la famiglia Agostino, ma lascia ancora molti interrogativi aperti.
La figlia Flora Agostino, presente in aula, ha dedicato un pensiero ai genitori scomparsi: “Mamma e papà non sono più qui, ma la loro memoria vive in questa sentenza. Non hanno mai smesso di lottare e oggi abbiamo almeno un pezzo di verità”.
Tuttavia, restano ombre sui mandanti del duplice omicidio e sui depistaggi istituzionali che per anni hanno impedito il raggiungimento della giustizia.
“Papà coraggio” Vincenzo Agostino
Un capitolo doloroso della vicenda è stata la morte di Vincenzo Agostino, padre di Nino, avvenuta il 21 aprile 2024. Soprannominato “papà coraggio”, Vincenzo si era battuto per decenni per ottenere giustizia, promettendo di non tagliare la barba fino alla scoperta della verità.
Simbolo della sua battaglia, quella barba è diventata emblema di una lotta solitaria e ostinata. Vincenzo è morto a 87 anni, pochi mesi prima della sentenza di condanna di Scotto, senza mai vedere la conclusione del processo che tanto aveva atteso.