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Bonus sociale bollette 2023, cos’è e come funziona l’incentivo: a chi è rivolto e i requisiti per ottenerlo

La nuova legge di Bilancio del governo Meloni ha pensato a un nuovo incentivo per azzerare gli aumenti in bollette per le famiglie più bisognose

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Il 2022 doveva essere l’anno della ripresa dopo i due anni di pandemia da Covid-19 che avevano intaccato pesantemente l’economia italiana e non solo, ma non tutti avevano fatto i conti con le mira espansionistiche di Vladimir Putin. Dal 24 febbraio, data d’inizio della guerra in Ucraina, il conflitto scoppiato a Kiev e dintorni ha infatti provocato guai e disagi a tutta l’Europa, con una crisi economica che non ha eguali nel nuovo millennio.

La guerra russo-ucraina ha infatti portato i Paesi dell’Ue, ma non solo, a prendere le distanze dalla Russia, col Cremlino che ha deciso di chiudere i rubinetti delle forniture di energia e gas mandando in crisi l’intero Vecchio Continente. Ne sanno qualcosa gli italiani che, da un momento all’altro, si sono trovati a combattere contro un caro vita mai visto prima, con i prezzi di carburanti ed energia schizzati alle stelle.

Ecco perché negli ultimi mesi il governo Draghi prima e l’attuale esecutivo Meloni poi hanno provato a mettere in campo degli aiuti per la popolazione per arginare quanto più possibile la stangata alle tasche degli italiani. Alcune più, altre meno, le misure hanno messo una pezza momentanea, ma ora che gli aumenti si fanno sentire pesantemente il Governo ha deciso per un incentivo da inserire nella legge di Bilancio 2023 che potrebbe aiutare, e non poco, le famiglie più bisognose.

Cos’è il bonus sociale per le bollette

Nell’ultima manovra, che sarà presto al vaglio del Parlamento, l’esecutivo guidato dalla premier Giorgia Meloni ha infatti deciso di ridisegnare il bonus sociale per le bollette, la misura che con nuovi parametri potrà contribuire ad gli aumenti delle bollette scattati nell’ultimo anno alle famiglie più bisognose.

Nato negli scorsi mesi come sconto finalizzato a ridurre del 30% la spesa per la luce e del 15% quella del gas per le famiglie in difficoltà, l’incentivo è stato più volte modificato e potenziato. L’Arera, l’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha quindi deciso di avanzare nuove ipotesi per il 2023, con l’obiettivo di arginare quanto più possibile gli aumenti per le famiglie in difficoltà

Come funziona il bonus sociale oggi

A oggi, prima dell’intervento in legge di Bilancio 2023, il bonus sociale è stato pensato differenziato tra bonus elettrico e gas. Man mano che sono arrivate le risorse, infatti, l’Arera ha fissato l’importo delle compensazioni integrative per il bonus sociale, differenziando gli importi per il bonus elettrico in base ai componenti del nucleo familiare Isee indicati nella Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu).

Per quel che riguarda il gas, invece, l’ammontare è sempre dipeso da:

  • numero di componenti del nucleo familiare Isee;
  • categoria d’uso associata alla fornitura agevolata (solo uso acqua calda sanitaria e/o cottura cibi, solo uso riscaldamento, entrambi i tipi di utilizzo);
  • zona climatica in cui è localizzata la fornitura (più sale la temperatura con la zona climatica, maggiore è l’assegno che si riceve).

Attualmente, una famiglia considerata “fragile” può ricevere un bonus luce fino a 321 euro. Se abita in una città con clima mite, può ricevere altri 710 euro se ha presentato una certificazione Isee sotto 12.000 euro.

L’intervento sul bonus sociale: colloquio tra Arera e governo Meloni

Con l’arrivo della nuova legge di Bilancio l’Arera ha avviato i colloqui col Governo per cercare di modificare lo strumento in occasione del prossimo aggiornamento trimestrale. L’obiettivo è quello di lavorare su tre fronti.

Il primo è quello della mensilizzazione del bonus gas che segue il cambio del metodo di calcolo del prezzo di riferimento per le famiglie ancora in tutela (non più trimestrale, ma mensile). Così facendo l’Autorità manterrebbe la determinazione del bonus in occasione dell’avvio del trimestre almeno fino alle decisione del Governo in materia, con l’intenzione però di compensare gli importi nel caso in cui le previsioni d’inizio trimestre si discostassero in maniera significativa dai prezzi poi applicati.

Il secondo fronte è quello dell’aggiornamento dei profili di consumo alla base dell’erogazione del bonus dal momento che i consumi medi di energia elettrica e gas per usi domestici si sono ridotti grazie alle politiche di efficienza energetica. L’orientamento dell’Arera è quello di ridurre i consumi sottostanti ai profili compresi tra -4% e -12% in funzione del numero di componenti del nucleo familiare.

Per il bonus gas, invece, si lascerebbe inalterato il consumo di 250 standard metri cubi annui (smc) già utilizzato per il profilo uso cottura e acqua calda (Acs) per famiglie fino a 4 componenti, mentre per quelle con più di 4 persone si andrebbe verso una maggiorazione tra 50 e 100 smc/anno (invece dell’attuale maggiorazione di 250 smc/anno aggiuntivi). Per l’uso riscaldamento, invece, la maggiorazione potrebbe essere compresa tra +5% e +15% rispetto ai dati medi di zona climatica.

Il terzo intervento allo studio riguarda invece il ribasamento del bonus base che, di norma, viene aggiornato in occasione dell’aggiornamento trimestrale per il primo trimestre dell’anno, ma nel 2022, per via dei diversi interventi messi in campo dal Governo, non è stato rimodulato. L’Arera punta quindi ad aggiornare il bonus base anche in corso d’anno qualora non siano rinnovate le disposizioni di legge per il rafforzamento dell’agevolazione.

Bonus sociale ampliato, i limiti per fasce di reddito

L’ipotesi allo studio dell’Arera è quella di articolare il bonus sociale in tre o due fasce di reddito. Nel primo caso:

  • i clienti con un Isee fino a 8.265 euro apparterrebbero alla prima soglia, con uno sconto del 100%;
  • i clienti con un Isee compreso tra la prima soglia e 12.000 euro apparterrebbero al secondo livello di bonus, pari al 70%-80%:
  • i clienti con un Isee tra i 12.000 e i 15.000 euro avrebbero una riduzione del 50% o 60%.

Un’altra opzione prevederebbe una sola seconda soglia dopo la prima, che riguarderebbe i clienti tra 8.625 euro di Isee e fino a 15.000. Questi riceverebbero uno sconto pari a circa il 60%-70%.

I requisiti per ottenere il bonus sociale

Ovviamente non tutti possono beneficiare di questo bonus. La misura, infatti, è dedicata principalmente alle famiglie in difficoltà economica. Tra i requisiti, infatti, ci sono:

  • condizione di disagio economico, che viene riconosciuta al nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro (12.000 per i bonus sociali elettrico e gas), oppure al soggetto appartenente ad un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro, oppure ancora al nucleo familiare titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza;
  • uno dei componenti del nucleo familiare Isee deve risultare intestatario di un contratto di fornitura elettrica e/o di gas naturale e/o idrica con tariffa per usi domestici (ossia la fornitura deve servire locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare) o, per accedere al bonus sociale idrico, per uso domestico residente attivo (ossia l’erogazione del servizio deve essere in corso) o temporaneamente sospeso per morosità. In alternativa, uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve usufruire, in locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare, di una fornitura condominiale (centralizzata) di gas naturale e/o idrica per uso civile e attiva.

Va sottolineato che ogni nucleo familiare ha comunque diritto a un solo bonus per tipologia, sia esso elettrico, gas o idrico, per ogni anno di competenza della Dichiarazione Sostitutiva Unica.

Fonte foto: 123RF

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