Bologna, bullizzata a 13 anni racconta il suo dramma: "Ho tentato di uccidermi"
Bullizzata per sette mesi, a 13 anni ha tentato il suicidio. Ora le sue aguzzine andranno a processo, ma lei non trova tranquillità: il racconto
A 13 anni è stata bullizzata e ha toccato con mano tutto l’inferno di una vittima indifesa in mezzo ai mostri. Dopo aver subito ogni tipo di vessazione dalle sue coetanee, per lei si sono aperte le strade degli antidepressivi e degli ansiolitici. C’è stato un momento in cui anche il suicidio si è fatto strada nella sua testa.
Bullizzata a 13 anni: cos’è successo
Per “Paola”, nome fittizio scelto dalla redazione de ‘Il Resto del Carlino’ che ha ascoltato la 13enne, sono stati 7 mesi di inferno.
Non solo parole bisbigliate alle sue spalle: la ragazzina ha subito vere e proprie minacce, telefonate anonime ed è stata oggetto di scherno su gruppi WhatsApp in cui i suoi aguzzini prendevano di mira ogni suo video e ogni sua foto, tutto materiale che la vittima postava innocentemente sui social.
Tutto iniziò nell’ottobre 2020, quando la sua frequentazione con un coetaneo tra i più apprezzati della classe diventa motivo di invidia da parte di alcune ragazzine che fino a poco prima le erano amiche.
Ad esempio, quando Paola veniva invitata dal professore ad andare alla lavagna, le sue aguzzine sussurravano: “Ecco, tocca alla pu**ana”.
Inizialmente erano solo in due, ma il seme dell’odio è noto per la sua facile diffusione. Per questo il numero si è alzato da due a sette.
Agli insulti tra i banchi di scuola si univano le telefonate anonime, perpetrate con un filtro che modificava la voce: “Vengo davanti alla scuola e ti picchio“.
Una pressione sempre più insopportabile, per Paola, che nell’aprile 2021 è scoppiata in lacrime di fronte a sua madre e ha raccontato tutto.
La denuncia e le indagini
Quando Paola è esplosa era già dentro l’incubo: non mangiava, rifiutava il cibo e spesso lo rigettava. Aveva paura di uscire e, ancora oggi, le cose non vanno meglio.
Così è esplosa di fronte alla madre, le ha raccontato quei mesi di inferno e la famiglia non ha atteso ulteriormente, rivolgendosi alle autorità per la denuncia.
Ora la Procura dei minori ha chiuso le indagini e ha rinviato a giudizio 3 adolescenti, di età compresa tra i 15 e i 16 anni, che il 15 novembre dovranno presentarsi di fronte al giudice per rispondere del reato di stalking in concorso.
Le altre 4 ragazzine coinvolte nelle indagini non sono imputabili in quanto di età inferiore ai 14 anni all’epoca dei fatti.
Oggi, a poco più di 2 mesi dal processo, Paola ha rotto il silenzio. Sulla strada del bullismo si stanno muovendo anche gli inquirenti che seguono le indagini del 13enne morto a Gragnano.
Il tentato suicidio
Oggi Paola ha cambiato scuola e amici.
Da una delle sue aguzzine ha ricevuto le scuse, ma in un altro caso qualcuno ha addirittura accusato la madre di lei. Nell’intervista rilasciata a ‘Il Resto del Carlino’ Paola racconta quel momento in cui ha tentato di farla finita.
“Non ce la facevo più, tutto era diventato un incubo, mi sono sempre chiesta che cosa avessi fatto di male per meritarmi quel loro comportamento. Facevo incubi continui, ho iniziato a non mangiare, non avevo più cura di me stessa, mi tagliavo la pelle e ho tentato di uccidermi. Mi stavo gettando dalla finestra, ero già sul ciglio quando mi ha afferrato mamma. Oggi non mi sento più bella, sono insicura, impaurita”.
Dopo essere stata bullizzata a 13 anni, Paola non chiede vendetta: il suo desiderio è vivere una vita tranquilla.