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CRONACA NERA

Avvocata di Grillo Jr criticata per le domande alla presunta vittima: "Interrogatorio da Medioevo", la replica

Scontro tra legali al processo a Grillo jr: lo sfogo di Antonella Cuccureddu, del pool di avvocati che difendono il figlio di Beppe Grillo e i 3 amici

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

In merito al processo a Grillo jr, cioè a Ciro Grillo, figlio di Beppe, è in atto uno scontro tra avvocati. Antonella Cuccureddu, del pool di legali che difendono Ciro Grillo e i tre suoi amici genovesi accusati di violenza sessuale di gruppo, ha replicato alle dichiarazioni, riportate dalla stampa, fatte dall’avvocato Dario Romano, difensore assieme a Giulia Bongiorno della principale accusatrice dei ragazzi.

Il commento dell’avvocato Dario Romano

L’avvocato Dario Romano, al termine dell’udienza di mercoledì nel tribunale di Tempio Pausania, avrebbe definito “medioevale” l’esame della ragazza portato avanti in aula dall’avvocata Antonella Cuccureddu.

Lo sfogo di Antonella Cuccureddu sul processo a Grillo jr

A distanza di alcune ore, ai cronisti che hanno riportato le dichiarazioni, Antonella Cuccureddu ha detto:

Non credo che riuscirete a intimidirmi. Io continuerò a fare il mio lavoro nell’unico modo in cui lo so fare, cioè facendo il mio dovere professionale fino in fondo. Le domande che si faranno continueranno a riguardare i fatti di questo processo. È un processo di violenza sessuale, non farò domande su furti di borsette, ma solo ed esclusivamente sui fatti. Tutte le domande fatte sono state vagliate e ammesse da un tribunale del 2023″.

Rivolgendosi ancora ai giornalisti, l’avvocato ha poi aggiunto: “Avete scritto che ho fatto domande che non erano ammissibili o riportato dichiarazioni in cui si dice che avrei fatto domande preistoriche o medioevali contro la ragazza. L’ha detto l’avvocato di difesa? Voi l’avete riportato, io la minaccia la subisco da voi. Ho ricevuto centinaia di magistrati di grandissima solidarietà e supporto e da un’infinità di vostri colleghi. Ho ricevuto però anche messaggi in cui mi si chiedeva: ‘Ma come mai, avvocato, fa domande su come si sono tolti i pantaloni?’. Voi avete stigmatizzato un elemento del fatto: non si può fare una violenza sessuale se una ha i pantaloni“.

Ancora Antonella Cuccureddu: “Non c’è ragione di chiarire col collega, tutti e due conosciamo il codice di Procedura penale. Io lo chiarirò col Tribunale facendo presente cosa sta succedendo con questo processo e qual è la pressione che stiamo subendo. Sono state stigmatizzate anche domande fatte dal Tribunale, sul fatto e non sui sentimenti della ragazza o sulla sua vita pregressa”.

Ciro Grillo è il figlio di Beppe Grillo.

Le reazioni sui social network

Sui social network, diverse persone hanno scritto e commentato quanto sarebbe accaduto nel processo a porte chiuse.

Alcune attiviste dei movimenti femministi sardi hanno paragonato l’andamento del dibattimento contro Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, al processo che si è tenuto a Latina nel 1979 e che ha riguardato il delitto del Circeo, contro Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido.

“Si potrebbe pensare di andare a manifestare fuori dal tribunale per portare la solidarietà a questa ragazza”, così hanno scritto sui social network.

Maria Paola Curreli, attivista e componente dell’Associazione Noi Donne 2005, ha confermato all’agenzia ‘ANSA’: “Così come è stato fatto in passato per processi riguardanti femminicidi tenutisi in Sardegna, potremmo pensare di mostrare la nostra vicinanza alla vittima venendo a Tempio Pausania”.

Fonte foto: ANSA & Facebook Ciro Grillo

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