Attacco di hacker filorussi ai siti del Viminale e del Csm nel giorno della visita di Zelensky in Italia
Il noto gruppo di cybercriminali legati a Mosca, noti come noName057, ha annunciato l'assalto ai siti istituzionali italiani sulla loro chat Telegram
Un assalto hacker ai siti del Viminale e a quello del Consiglio superiore della Magistratura è avvenuto oggi, sabato 13 maggio, da parte di un noto gruppo di cybercriminali filorussi. L’offensiva è avvenuta lo stesso giorno della visita nel nostro Paese del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
- L’attacco hacker ai siti istituzionali
- L’annuncio delle offensive
- La situazione dei siti istituzionali italiani
L’attacco hacker ai siti istituzionali
L’attacco informatico avvenuto oggi, sabato 13 maggio, nei confronti di alcuni siti istituzionali italiani è stato rivendicato su Telegram dal gruppo noName057, una unione di “attivisti filorussi, non organizzata e libera”, che si pone come obiettivo quello di organizzare “attacchi informatici ai siti Web ucraini, americani ed europei di agenzie governative, media e società private”.
Secondo le notizie riportate sul loro canale Telegram, gli hacker avrebbero attaccato i siti del Viminale e del Consiglio Superiore della Magistratura, in aggiunta alle offensive programmate (ma non ancora perpetrate) ai siti di Palazzo Chigi, del Quirinale e della Difesa.
Secondo fonti investigative, si tratta di un’offensiva di tipo DDoS (Distributed Denial of Service), che moltiplica gli accessi ad un determinato indirizzo rendendo impossibile l’accesso ma senza esfiltrare dati o informazioni.
L’annuncio delle offensive
L’attacco hacker contro il Viminale è stato annunciato dal gruppo noName057 sul proprio canale Telegram con il messaggio “Mettiamolo fuori uso!”.
Situazione simile verificatasi prima dell’attacco al sito del Consiglio superiore della magistratura, chiamato dagli hacker “Supremo Consiglio Giudiziario d’Italia” e organizzato facendo in modo di incastrare le offensive informatiche con la visita odierna di Zelensky in Italia.
Nel loro messaggio, il gruppo chiama il presidente ucraino “Bandera Zelensky” (dal nome di Stepan Bandera, guida del movimento nazionalista ucraino durante la Seconda guerra mondiale e vicino all’ideologia nazista), definendo la sua visita in Italia con toni ironici, secondo i quali Zelensky sarebbe arrivato per interpretare una famosa commedia intitolata “In need of pennies” (letteralmente “Il bisogno dei centesimi, delle monetine”).
La situazione dei siti istituzionali italiani
In ogni caso, nonostante i proclami e i gridi di battaglia, sia il sito del Viminale che quello del Consiglio superiore della Magistratura risultano attualmente accessibili senza alcun tipo di problema.
Anche i siti di Palazzo Chigi, del Quirinale e della Difesa, tirati in ballo come possibili target, non hanno fatto registrate alcun tipo di disservizio.
Addirittura, nel caso del sito del ministero dell’Interno, i membri del gruppo di hacker filorussi, forse non particolarmente ferrati con i siti istituzionali, avrebbero bloccato il dominio errato, compromettendo il sito interno.it invece di quello ufficiale, interno.gov.it.