Arrivano i contributi per gli sfollati dei Campi Flegrei: fino a 900 euro al mese per le vittime del terremoto
La Regione Campania stanzia dei contributi per i nuclei familiari la cui casa è stata compromessa dal sisma nei Campi Flegrei
Con una nota ufficiale la Regione Campania comunica lo stanziamento dei contributi per la sistemazione autonoma degli sfollati in seguito al sisma verificatosi nella zona dei Campi Flegrei lo scorso 20 maggio. Al contempo, la Protezione Civile ha definito un piano di fuga in 72 ore in caso di eruzione del Vesuvio (ipotesi al momento improbabile).
I contributi per gli sfollati dei Campi Flegrei
Dalla Regione Campania arriva un sostegno economico alle famiglie “la cui abitazione principale, abituale e continuativa, sia stata distrutta in tutto o in parte, cioè sia stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle competenti autorità” in seguito al sisma di magnitudo 4.4 del 20 maggio.
Gli sfollati della zona dei Campi Flegrei riceveranno contributi per trovare una nuova sistemazione, in base alle seguenti fasce.
400 euro al mese per i nuclei monofamiliari, 500 euro per i nuclei composti da due unità, 700 euro per le famiglie di tre persone, 800 euro per i nuclei di quattro unità, fino a un massimo di 900 euro per le famiglie di 5 o più persone.
In caso di familiari over 65, portatori di handicap o disabili con una percentuale non inferiore al 67%, è previsto un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ciascun soggetto.
I benefici economici sono concedibili “a decorrere dalla data indicata nel provvedimento di sgombero dell’immobile o di evacuazione”.
L’aiuto spetterà anche a chi si trova ad alloggiare in albergo e sarà valido fino a quando “si sarà provveduto ad altra sistemazione avente carattere di stabilità, e comunque non oltre i sei mesi”.
Non beneficeranno del bonus coloro che hanno ricevuto un alloggio, a titolo gratuito, da parte dell’amministrazione comunale.
Il piano di fuga in caso di eruzione
Il fenomeno di bradisismo in atto nella zona dei Campi Flegrei, tra Napoli e Pozzuoli, non comporta il rischio di un’eruzione del Vesuvio.
Tuttavia, la Protezione Civile ha aggiornato il piano di fuga redatto nel 2016, da attuare in caso di raggiungimento del grado di allerta rosso del vulcano.
Si tratta di una strategia pensata per mettere in salvo il mezzo milione di cittadini a rischio nell’arco di 72 ore.
Gli abitanti delle zone a rischio si sposterebbero con tutti i mezzi di trasporto disponibili: bus, navi e treni, per essere ricollocati in diverse regioni d’Italia.
Gli oltre 76mila abitanti di Pozzuoli sarebbero accolti in Lombardia; i 25mila di Bacoli andrebbero tra Umbria e Marche.
Tra l’Abruzzo e il Molise si sposterebbero gli oltre 11mila cittadini di Monte Procida; destinazione Lazio per i napoletani del quartiere Fuorigrotta; Sicilia per quelli del rione Chiaia-San Ferdinando.
Le regioni di accoglienza sono chiamate a redigere un piano di accoglienza, con una spesa prevista di 65 euro a persona, pari a circa 5 milioni di euro al giorno, 150 milioni in un mese.