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Arriva all'alba il via libera alla Manovra: salvate le pensioni dei medici e niente proroga del Superbonus

Manovra, dietrofront del governo sui medici in pensione a 72 anni: maratona notturna al Senato

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Dopo la mezzanotte sono cominciate le votazioni sulla Manovra in commissione Bilancio al Senato. L’ultimo voto sugli emendamenti è arrivato all’alba. Alle 5.43. Dunque la seconda legge di bilancio del governo Meloni si avvia a sbarcare alla Camera, dove venerdì ci sarà la prova della fiducia.

Salve le pensioni di vecchiaia per medici e dipendenti

I senatori hanno votato gli emendamenti alla Finanziaria per tutta la notte. Il tema più discusso è stato il taglio alle pensioni di 732 mila lavoratori pubblici in vent’anni. Si sono apportate correzioni dopo le proteste di maestri, medici e infermieri.

Cosa è stato deciso? Niente taglio per tutti coloro che maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia e anticipata entro il 31 dicembre di quest’anno. La tutela si allarga anche a chi raggiungerà la pensione di vecchiaia, a 67 anni, dal 2024 in poi.

Per i sanitari c’è un’altra ‘scialuppa’ di salvataggio. Per chi andrà in pensione anticipata dal 2024, il taglio è ridotto di un 36esimo per ogni mese in più al lavoro; si azzera con tre anni di lavoro in più.

I medici potranno lavorare fino a 70 anni: evaporata invece la proposta di prolungare la permanenza sul posto di lavoro, sempre su base volontaria, a 72 anni. La mannaia cala invece su tutti gli altri dipendenti pubblici che raggiungeranno la pensione anticipata: l’assegno sarà decurtato.

Il Ponte sulle stretto

Via libera della commissione anche ai quattro emendamenti del governo alla manovra che prevedono, tra l’altro, la rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo stretto (fortemente voluto dalla Lega e dal ministro Salvini) con una parte delle risorse prese dal Fondo di coesione.

 

Ok anche alla cabina di regia per il disagio abitativo e ai fondi per i concorsi per il comparto della sicurezza.

Approvato l’emendamento con il quale tutti i 40 milioni del ‘tesoretto’ per le modifiche parlamentari, spettante alle opposizioni, sono stati impiegati per il contrasto alla violenza sulle donne.

Affitti brevi e superbonus

C’è poi stato il via libera all’emendamento riguardate la casa. Ok alla specifica sugli affitti brevi voluta da FI per cui la cedolare secca è al 21% per una delle case affittate e al 26% per le altre. Semaforo verde anche alle agevolazioni per il fondo di garanzia sui mutui sulla prima casa per le famiglie numerose e anche in base all’Isee.

ll Tesoro arresta l’assalto sul Superbonus. Forza Italia ha tentato fino all’ultimo minuto, ma nel pacchetto delle modifiche non è entrata la richiesta di un Sal straordinario per certificare l’avanzamento dei lavori nel 2023.

Fonte foto: ANSA

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