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Arbitro di volley si dimette dopo controllo sul peso: il messaggio a Paola Egonu sulla discriminazione

Martina Scavelli ha dato le dimissioni da arbitro di volley dopo un controllo sul peso: il suo sfogo e il messaggio a Paola Egonu su Facebook

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Martina Scavelli, 35enne, di Catanzaro, ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di arbitra di serie B alla FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo), dopo un controllo medico che ha decretato il superamento dei valori previsti di BMI (Indice di Massa Corporea) e circonferenza addominale.

Il post su Facebook di Martina Scavelli

Nella giornata di martedì 14 febbraio, Martina Scavelli ha scritto su ‘Facebook’: “Egonu, tu sei nera, IO SONO GRASSA! Per questo motivo stamattina ho comunicato le dimissioni dal ruolo di arbitro di serie B alla FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo). Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche!”.

Nel post si legge ancora: “Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più! Ho superato i valori previsti di BMI e circonferenza addominale (nulla di eccessivo). Ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti nell’ambito del punteggio Dirigenti di Settore e l’esonero dall’impiego fino al raggiungimento dei valori previsti. La penalizzazione mi porterà, a fine stagione, a passare dalla serie B al campionato regionale, facendo un enorme passo indietro”.

Martina Scavelli ha poi aggiunto: “Parametri fuori norma, certo, ma di poco. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l’altro, non prevede che l’arbitro corra per il campo come succede nel calcio. Le regole sono regole, io le ho accettate e le rispetto, ma non vuol dire che siano sacre e immutabili”.

Il post su ‘Facebook’ prosegue così: “Ho operato al servizio della Federazione dal 2007, con grande senso di responsabilità, devozione e disciplina. Sono sempre stata consapevole dei regolamenti legati all’attività di arbitro e ho mantenuto un comportamento scrupolosamente osservante delle regole, anche in merito ai parametri antropometrici. Mi sono sempre autodenunciata nel momento in cui ho realizzato di superare i parametri imposti. Mi sono sempre autosospesa. A oggi, però, non sono disposta ad accettare che una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa essere “calpestata” da imposizioni del genere che non prevedono soglie di tolleranza. Ho deciso di dire BASTA, per me e per tutti i GRASSI. BASTA a delle regole che non sempre vengono fatte valere erga omnes. BASTA alle vedute ristrette. BASTA a un sistema che non si interroga se qui chili in più nascano da problemi di salute o periodi particolari della propria vita. BASTA a chi si basa sui numeri e sotterra le emozioni”.

La chiosa finale di Martina Scavelli: “La salute mentale, l’integrità di un individuo, la passione e il sacrificio di un essere umano valgono molto di più di qualche centimetro di troppo! Da oggi inizia la mia battaglia per superare la discriminazione imposta da certe norme. Aiutatemi a fare la sentire la mia voce perché non è solo la mia voce. SONO GRASSA SÌ! Ma anche di contenuti, voglia di lottare e speranza. Buona festa degli innamorati. Io oggi ho scelto di amarmi un po’ di più! Martina”.

Nel suo post su ‘Facebook’, Martina Scavelli ha inviato un messaggio anche alla pallavolista Paola Egonu, recentemente protagonista a Sanremo 2023.

Arbitri di volley e peso: come funziona

In un’intervista concessa a ‘La Repubblica’, Martina Scavelli ha spiegato come funziona il controllo del peso per gli arbitri di pallavolo: “Secondo il regolamento della FIPAV, anche noi ufficiali di gara di categoria nazionale, seppur siamo sottoposti a prestazioni fisiche a bassa intensità – per intenderci non corriamo per il campo come accade nel calcio -, dobbiamo rientrare in alcuni parametri antropometrici. Chi sfora questi valori riceve una penalizzazione di 3 punti nella graduatoria dirigenti di settore ed è esonerato dall’impiego fino al raggiungimento dei valori previsti”.

Le reazioni allo sfogo di Martina Scavelli

Sempre a ‘La Repubblica’, Martina Scavelli ha raccontato cosa è successo dopo il suo post su ‘Facebook’: “Sono stata inondata di messaggi di solidarietà da parte di colleghi e ‘compagni di pesata’ con cui, più volte, ci siamo ritrovati in fila per veder giudicato il nostro corpo e non la nostra professionalità. Mi hanno contattata anche persone da altre parti d’Italia che, purtroppo, a causa dell’ansia di dover rispettare questi parametri antropometrici, ci hanno rimesso la salute mentale“.

Fonte foto: ANSA

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