Arbitro di volley si dimette dopo controllo sul peso: il messaggio a Paola Egonu sulla discriminazione
Martina Scavelli ha dato le dimissioni da arbitro di volley dopo un controllo sul peso: il suo sfogo e il messaggio a Paola Egonu su Facebook
Martina Scavelli, 35enne, di Catanzaro, ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di arbitra di serie B alla FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo), dopo un controllo medico che ha decretato il superamento dei valori previsti di BMI (Indice di Massa Corporea) e circonferenza addominale.
- Il post su Facebook di Martina Scavelli
- Arbitri di volley e peso: come funziona
- Le reazioni allo sfogo di Martina Scavelli
Il post su Facebook di Martina Scavelli
Nella giornata di martedì 14 febbraio, Martina Scavelli ha scritto su ‘Facebook’: “Egonu, tu sei nera, IO SONO GRASSA! Per questo motivo stamattina ho comunicato le dimissioni dal ruolo di arbitro di serie B alla FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo). Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche!”.
Nel post si legge ancora: “Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più! Ho superato i valori previsti di BMI e circonferenza addominale (nulla di eccessivo). Ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti nell’ambito del punteggio Dirigenti di Settore e l’esonero dall’impiego fino al raggiungimento dei valori previsti. La penalizzazione mi porterà, a fine stagione, a passare dalla serie B al campionato regionale, facendo un enorme passo indietro”.
Martina Scavelli ha poi aggiunto: “Parametri fuori norma, certo, ma di poco. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l’altro, non prevede che l’arbitro corra per il campo come succede nel calcio. Le regole sono regole, io le ho accettate e le rispetto, ma non vuol dire che siano sacre e immutabili”.
Il post su ‘Facebook’ prosegue così: “Ho operato al servizio della Federazione dal 2007, con grande senso di responsabilità, devozione e disciplina. Sono sempre stata consapevole dei regolamenti legati all’attività di arbitro e ho mantenuto un comportamento scrupolosamente osservante delle regole, anche in merito ai parametri antropometrici. Mi sono sempre autodenunciata nel momento in cui ho realizzato di superare i parametri imposti. Mi sono sempre autosospesa. A oggi, però, non sono disposta ad accettare che una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa essere “calpestata” da imposizioni del genere che non prevedono soglie di tolleranza. Ho deciso di dire BASTA, per me e per tutti i GRASSI. BASTA a delle regole che non sempre vengono fatte valere erga omnes. BASTA alle vedute ristrette. BASTA a un sistema che non si interroga se qui chili in più nascano da problemi di salute o periodi particolari della propria vita. BASTA a chi si basa sui numeri e sotterra le emozioni”.
La chiosa finale di Martina Scavelli: “La salute mentale, l’integrità di un individuo, la passione e il sacrificio di un essere umano valgono molto di più di qualche centimetro di troppo! Da oggi inizia la mia battaglia per superare la discriminazione imposta da certe norme. Aiutatemi a fare la sentire la mia voce perché non è solo la mia voce. SONO GRASSA SÌ! Ma anche di contenuti, voglia di lottare e speranza. Buona festa degli innamorati. Io oggi ho scelto di amarmi un po’ di più! Martina”.
Arbitri di volley e peso: come funziona
In un’intervista concessa a ‘La Repubblica’, Martina Scavelli ha spiegato come funziona il controllo del peso per gli arbitri di pallavolo: “Secondo il regolamento della FIPAV, anche noi ufficiali di gara di categoria nazionale, seppur siamo sottoposti a prestazioni fisiche a bassa intensità – per intenderci non corriamo per il campo come accade nel calcio -, dobbiamo rientrare in alcuni parametri antropometrici. Chi sfora questi valori riceve una penalizzazione di 3 punti nella graduatoria dirigenti di settore ed è esonerato dall’impiego fino al raggiungimento dei valori previsti”.
Le reazioni allo sfogo di Martina Scavelli
Sempre a ‘La Repubblica’, Martina Scavelli ha raccontato cosa è successo dopo il suo post su ‘Facebook’: “Sono stata inondata di messaggi di solidarietà da parte di colleghi e ‘compagni di pesata’ con cui, più volte, ci siamo ritrovati in fila per veder giudicato il nostro corpo e non la nostra professionalità. Mi hanno contattata anche persone da altre parti d’Italia che, purtroppo, a causa dell’ansia di dover rispettare questi parametri antropometrici, ci hanno rimesso la salute mentale“.