NOTIZIE
CRONACA

Ancona, malato di Sla immobile a letto non può avere lo Spid: "Deve venire lui"

La moglie, nonostante la procura generale che le permette di sostituire il marito, non può attivare il servizio

Pubblicato:

Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Antonio Brocani, ex chef del ristorante La Grotta del Frate di Staffolo, da undici anni combatte contro la Sla e da ben dieci si ritrova allettato e tracheotomizzato. Il 61enne, immobile a letto, tiene duro e combatte per la propria vita, ma nonostante la decisione di volersi affidare al destino per la morte, l’uomo sembra essere stato dimenticato dallo Stato.

“Io esisto” ha voluto fare sapere tramite la moglie Maila Pigliapoco, che lo assiste e accudisce ogni giorno, che ha denunciato una situazione paradossale vissuta negli ultimi mesi.

Malato di Sla, ma non può ottenere lo Spid

Alla base della denuncia di Antonio Brocani e della moglie Maila Pigliapoco c’è l’impossibilità di far ottenere al 61enne lo Spid. Nel corso di un’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino, la donna ha infatti raccontato le peripezie passate per riuscire ad attivare il servizio per il marito.

“Non è possibile che un malato in queste condizioni, allettato e tracheostomizzato, non possa ottenere lo Spid, strumento oggi indispensabile per poter accedere a una serie di servizi on line della pubblica amministrazione e dei privati aderenti. Per tutti è semplice attivarlo, ci si reca alle Poste o in una cartoleria o negozio che effettua il servizio ma per Antonio no, non è proprio possibile”. 

I problemi per l’attivazione dello Spid

Raccontando la storia paradossale vissuta nelle ultime settimane, Maila Pigliapoco ha sottolineato di avere “una procura generale” che le permette di sostituire il marito “in qualsiasi atto pubblico, amministrativo o di altro genere”. Eppure, per l’attivazione dell’identità digitale, la procura sembra non servire a nulla.

Infatti, secondo quanto raccontato dalla donna a Il Resto del Carlino, una volta richiesta l’attivazione l’è stato alzato un muro: “Non mi danno la possibilità di utilizzare la procura in quanto la stessa, sostengono, non può sostituire l’identificazione del soggetto che ovviamente essendo immobile e attaccato ad un respiratore non può raggiungere l’ufficio postale o la cartoleria e firmare o parlare”.

“È paradossale – prosegue amareggiata la donna – che nel 2022 poter accedere a portali pubblici resti un privilegio solo per chi gode di buona salute. Trovo davvero illogico obbligare la singola persona ad attivare lo Spid e poi negargliene il diritto in quanto impossibilitato a parlare perché ha un “tubo in gola” e firmare perché “paralizzato”.

A cosa serve lo Spid

Il percorso intrapreso da Antonio Brocani e dalla moglie Maila Pigliapoco per l’attivazione dello Spid serve per garantire al 61enne, così come a ogni cittadino in Italia, di accedere a pratiche amministrative e non solo. Infatti, come sottolineato dalla donna a Il Resto del Carlino, lo Spid è di vitale importanza: “Anche solo per prenotare una visita, richiedere dei bonus, registrare dei contratti, accedere al 730, pagare le tasse. Principalmente lo abbiamo richiesto per consultare i referti on line a cui a breve non potremo accedere non avendo lo Spid e per la dichiarazione dei redditi”.

Ecco quindi che la coppia ha lanciato l’appello in cerca di aiuto: “Chiediamo alle autorità preposte di attivare sia a livello regionale che nazionale una deroga a quanto stabilito attualmente dall’Agid, così da consentire anche ad Antonio di avere il suo Spid”.

Fonte foto: 123RF

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963