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Acqua potabile inquinata in diversi Comuni della Lombardia: sostanze pericolose trovate nel 35% dei campioni

Da un'indagine di Greenpeace è emersa la contaminazione da agenti chimici Pfas dell'acqua in 11 campioni su 31 analizzati in Lombardia

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

L’acqua potabile che arriva nelle case di 10 Comuni lombardi è contaminata da agenti inquinanti, anche a Milano. A lanciare l’allarme è un report di Greenpeace che tramite i test effettuati sulle fontanelle distribuite su tutto il territorio ha rilevato la presenza di Pfas, composti chimici utilizzati per le industrie, in circa il 35% dei campioni analizzati. La conferma di livelli di queste sostanze superiori ai limiti di legge in due comuni è arrivata adesso anche dalla Regione Lombardia.

L’indagine

Nell’indagine dell’Unità investigativa di Greenpeace Italia condotta nel maggio scorso, 11 sui 31 campioni di acqua potabile raccolti nelle fontanelle di 12 province lombarde e successivamente sottoposti ad analisi di laboratorio sono risultati contaminati da Pfas, sostanze poli e perfluoroalchiliche che comprendono oltre 10mila composti chimici di sintesi, associati a numerose patologie, anche gravi, tra cui alcune forme tumorali.

“I campioni, analizzati da un laboratorio indipendente – ha spiegato l’associazione in una nota – sono stati raccolti tra il 12 e il 18 maggio scorso, per la maggior parte da fontane pubbliche, spesso collocate in parchi giochi o in prossimità di scuole primarie: punti sensibili perché i minori potenzialmente esposti alla contaminazione sono soggetti a maggior rischio”.

Una fontanella in un comune lombardo

I comuni coinvolti

Secondo quanto rivelato da Greenpeace attraverso l’indagine in Lombardia “in quattro casi è stata riscontrata una contaminazione da Pfas superiore al limite della Direttiva europea 2184 del 2020, pari a 100 nanogrammi per litro”.

I Comuni che hanno riportato una presenza in alte concentrazioni sono stati Caravaggio e Mozzanica, in provincia di Lodi, rispettivamente 1.840 ng/l e 104 ng/l per la somma di Pfas, e Corte Palasio e Crespiatica in provincia di Bergamo, rispettivamente 132 ng/l e 116 ng/l per la somma di Pfas.

Sui primi due paesi del Lodigiano la presenza in quantità superiori ai limiti di legge è stata confermata anche dalla Regione Lombardia, in risposta agli alla richiesta di accesso agli atti da parte di Greenpeace, dichiarando di aver riscontrato un valore di concentrazione di Pfas “superiore al limite di sicurezza come somma” se “confrontato con i valori dell’Istituto Superiore di Sanita”.

I restanti 7 campioni lombardi risultati contaminati provenivano da:

  • Pontirolo Nuovo (Bergamo), con concentrazioni pari a 12 ng/l
  • Mariano Comense (Como), con concentrazioni pari a 54 ng/l
  • Capriolo (BS), Somma Lombardo (VA), Mariano Comense (CO),
  • Milano,  via Civitavecchia e via Cusago

Cosa sono i Pfas

La sigla Pfas, dall’inglese PerFluorinated Alkylated Substances, sono sostanze chimiche poli e perfluoroalchilici di più tipologie,  inodori, insapori, idrorepellenti e stabili alle alte temperature.

Per la loro resistenza ai grassi e all’acqua sono utilizzati in diversi settori dell’industria, dall’abbigliamento, ai cosmetici, del packaging per gli alimenti ai rivestimenti anti-aderenti di padelle e pentole. ma anche per la produzione di pellicole fotografiche, schiume antincendio e detergenti per la casa. Queste sostanze vengono riversate nei fiumi e nell’aria inquinando acque e coltivazioni.

Fonte foto: ANSA

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