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CRONACA ESTERA

A Barcellona affitti turistici addio dal 2028: via 10mila licenze, il sindaco contro il turismo mordi e fuggi

Il sindaco di Barcellona Jaume Collboni contro il turismo di massa: verranno ritirate oltre 10mila licenze per far sgonfiare la bolla immobiliare

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il sindaco di Barcellona contro gli affitti turistici: Jaume Collboni punta a gettare nel cestino 10.101 licenze entro novembre 2028. “Stiamo lavorando per risolvere il problema più grande della città”, ha detto. Collboni, sindaco di sinistra, si fa portavoce dei cittadini esasperati dall’invasione dei turisti ma, soprattutto, dal fatto che gli affitti brevi hanno fatto schizzare alle stelle il costo del mattone.

Barcellona contro gli affitti brevi

Mentre altre città europee colpite dal turismo di massa reagiscono istituendo le tasse di soggiorno, a Barcellona hanno deciso di tagliare la testa al toro.

A Barcellona arrivano circa 25.000 turisti al giorno. Solo parte della cittadinanza (ristoratori, albergatori, tassisti, commercianti di souvenir, ecc…) beneficia di questa “invasione”. Barcellona, che conta oltre 1,6 milioni di abitanti, è anche la prima città produttiva della Catalogna e una delle principali dell’intera Spagna.

Barcellona, 30 giugno 2021 – Nella foto di repertorio la marcia dei residenti contro il turismo di massa.

L’invasione delle “locuste”, come vengono chiamati i turisti in senso spregiativo, causa una serie di problemi ai residenti come, ad esempio, la già citata esplosione dei prezzi degli affitti e delle compravendite immobiliari.

Negli ultimi 10 anni il costo degli affitti ha segnato il +68% e il prezzo delle case il +38%. I costi proibitivi per studenti fuori sede e ceti medio-bassi hanno portato intere zone ad essere di fatto riservate esclusivamente ai turisti. Ma non è tutto: l’invasione dei turisti aggrava anche la crisi idrica di Barcellona.

Le critiche

Apartur, una fra le associazioni di categoria dei proprietari di case, protesta temendo un crollo dell’occupazione nel settore e paventando l’aumento degli affitti in nero.

La posizione del sindaco

Il sindaco Collboni, però, procede tetragono: “Vogliamo garantire il diritto di vivere a Barcellona e affrontare in modo efficace la crisi abitativa che soffriamo da anni. A partire dal 2029 non ci saranno più appartamenti turistici così come li conosciamo oggi. Recupereremo gli attuali 10.101 B&B per destinarli al mercato residenziale”.

“Non possiamo permettere che la maggior parte dei giovani che vogliono andare via dalla casa famigliare debba lasciare Barcellona”, ha aggiunto.

Ultima mossa contro l’overtourism

La scelta di Jaume Collboni è l’ultimo step di una strategia che va avanti da anni: le autorità locali già da tempo non rilasciano più permessi per affittare il proprio appartamento ai turisti. E circa 3.500 case sono già state chiuse e rimesse a disposizione del mercato immobiliare locale.

Fonte foto: 123RF / ANSA

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