Voghera, altre due testimonianze: cosa è emerso dalle indagini
Un'altra testimonianza al vaglio degli inquirenti sul caso Voghera e la morte di El Boussettaoui
Sarebbero finora tre i testimoni oculare diretti della colluttazione davanti a un bar di Voghera (PV) che ha portato alla morte del 39enne Youns El Boussettaoui, rimasto ucciso da un colpo partito dall’assessore alla Sicurezza del Comune, Massimo Adriatici. Come riportato dal Corriere della sera, dopo il cittadino marocchino che avrebbe accusato l’avvocato leghista di aver “preso la mira”, una terza persona si sarebbe presentata alla caserma dei carabinieri per riportare la sua versione dei fatti.
Voghera, novità sulle indagini: emersa un’altra testimonianza
“Mi trovavo nel bar ‘Ligure’ quando entrava quello che so che si chiama Youns, perché lo avevo visto diverse volte in giro – ha raccontato. Iniziava a fare casino nel bar e si avvicinava a me con fare provocatorio dicendomi ‘Perché non mi saluti? Perché mi guardi così?’.”
“Io per evitare problemi lo lasciavo perdere e uscivo dal bar, rimanendo fuori vicino al muro… Comunque voglio dire che, prima di incontrare Youns nel bar, lui mi aveva già avvicinato alcuni minuti prima in piazza Meardi, circostanza nella quale aveva minacciato di colpirmi con una bottiglia di birra, mimando il gesto di tirarmela in faccia… ” ha detto ancora secondo quanto riportato dal Corriere.
“Secondo me, era una persona malata di testa perché in giro cercava sempre di litigare, quindi ho lasciato perdere… Poco dopo di me, usciva anche Youns e subito si avvicinava a un uomo italiano che stava telefonando. Vedevo che discutevano pochi secondi e d’un tratto ho notato che Youns dava uno schiaffo/pugno in faccia all’uomo che era al telefono… ” ha aggiunto.
A quel punto, racconta il testimone, “l’uomo che era al telefono cadeva a terra all’indietro… Vedevo che in mano a quest’uomo compariva una pistola e, da terra, mentre era praticamente sdraiato a pancia in su, puntava la pistola allungando il braccio verso Youns e sparava una volta un colpo contro Youns… Sono sicuro che l’uomo al telefono non aveva in mano la pistola quando ha avuto la discussione con Youns nella quale quest’ultimo lo ha colpito”.
Voghera, novità sulle indagini: i primi due testimoni
La versione dei fatti riportata da quest’altra persone sarà sottoposta alle verifiche degli investigatori, come sarà controllata anche la deposizione del testimone connazionale di El Boussettaoui.
Dopo aver dichiarato ai carabinieri che Adriatici “ha estratto la pistola dal fianco e gli ha sparato un colpo a sangue freddo”, adesso avrebbe detto di essersi sbagliato.
Prima di lui a raccontare la scena sarebbe stata una ragazza che nelle ore immediatamente dopo la lite fatale di martedì sera aveva detto agli inquirenti che “… il cittadino nordafricano, sempre molto alterato, si avvicinava all’uomo e lo colpiva con un pugno al volto facendolo cadere a terra… Mentre l’uomo era a terra, il nordafricano era intento ad aggredirlo nuovamente”.
Dopo lo sparo “il ferito barcollava e si accasciava al suolo, raggiungendo quasi strisciando il lato destro dell’edificio”, secondo la sua versione.
Voghera, novità sulle indagini: il ricorso per la revoca dei domiciliari
Intanto dopo la conferma degli arresti domiciliari da parte del gip, i legali di Massimo Adriatici hanno comunicato all”Ansa’ che faranno ricorso al Tribunale del Riesame per ottenere la revoca della misura cautelare a carico dell’assessore alla Sicurezza leghista, nel frattempo autosospeso.
Secondo l’avvocato Gabriele Pipicelli, “non sussiste in alcun modo il pericolo di reiterazione del reato” in base al quale il gip ha confermato i domiciliari disposti dal pm.