Variante Covid, test a tappeto su chi è rientrato da Londra
La variante "inglese" del coronavirus preoccupa: scattati i controlli per le migliaia di persone arrivate dal Regno Unito nelle ultime due settimane
Test a tappeto per le migliaia di persone arrivate in Italia dalla Gran Bretagna nelle ultime due settimane, prima dello stop ai voli deciso in seguito all’allarme relativo alla nuova variante “inglese” del coronavirus. Per tutte sono già scattati i controlli, in base all’ordinanza emessa dal ministro della Salute Roberto Speranza per rintracciare il maggior numero di persone che potrebbero aver contratto la nuova variante del virus, considerata più contagiosa.
Chi è arrivato dal Regno Unito si dovrà sottoporre al tampone e indicare i propri contatti. Lo prevede l’ordinanza firmata da Speranza due giorni fa: “Le persone che si trovano nel territorio nazionale e che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente l’avvenuto ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio e a sottoporsi a test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone”.
Variante Covid, le persone rientrate dal Regno Unito
Secondo il Corriere della Sera si tratterebbe di oltre 44 mila persone. Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Milano Malpensa e Linate, ha fatto sapere che soltanto da Londra sono sbarcate circa 9.000 persone negli ultimi quattordici giorni. A Fiumicino e Ciampino, secondo Aeroporti di Roma, 7 mila persone.
Oltre ai voli diretti ci sono poi chi è sbarcato in Italia facendo scalo in aeroporti di altri Paesi europei. Nella sola giornata di domenica scorsa, quando è scattato il blocco, erano programmati almeno 44 voli dal Regno Unito all’Italia: 29 sono atterrati, altri 15 sono stati cancellati.
Bloccando in Gran Bretagna migliaia di italiani che ora chiedono alla Farnesina di poter rientrare con dei voli di rimpatrio, dopo aver effettuato il tampone.
Variante Covid, l’allarme in ritardo
La nuova variante del coronavirus era gia notà nel Regno Unito, ma nessun allarme era scattato nonostante l’impennata di contagi registrata a metà dicembre. Soltanto domenica pomeriggio il ministro britannico della Salute Matt Hancock ha avvisato i colleghi europei.
Secondo il Corriere della Sera, diverse ore prima al ministero era arrivata la segnalazione del primo caso di infezione della nuova variante in Italia. Il dipartimento scientifico dell’ospedale militare Celio di Roma aveva comunicato la positività alla variante “inglese” del virus di una funzionaria dell’intelligence in servizio all’Aise, sposata con un inglese rientrato da poco da Londra. Quindi la decisione di bloccare i collegamenti con il Regno Unito.