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Vaiolo delle scimmie, il vaccino sarà presto pronto anche in Italia: quante dosi bisognerà fare

Il vaccino per il vaiolo delle scimmie potrebbe essere presto disponibile anche in Italia. Lo annuncia la Regione Lazio: quante dosi bisognerà fare

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

Il vaiolo delle scimmie, virus elevato ad emergenza sanitaria globale nel corso delle ultime settimane, preoccupa anche l’Italia: oltre 500 i casi, ma presto arriverà il vaccino necessario a contrastare l’infezione. Lo ha annunciato la Regione Lazio, svelando anche quale sarà la modalità di somministrazione.

Vaiolo delle scimmie: arriva il vaccino

Ad annunciarlo è l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Secondo quanto riporta Adnkronos, l’assessore ha riferito che a breve tutto sarà pronto per l’inizio della somministrazione del vaccino contro il vaiolo delle scimmie.

Ad occuparsene sarà l’Istituto per le malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, già in prima linea in questi anni per la lotta alla pandemia da Covid-19. Il nosocomio sarà “presto pronto a partire con il vaccino del vaiolo delle scimmie”. Si attende solo di conoscere dal ministero le modalità di reclutamento.

L’Italia attende l’ok per il vaccino contro il vaiolo delle scimmie

Il direttore dell’Istituto, Francesco Vaia, ha confermato la disponibilità a fare da centro regionale per la vaccinazione: “Attendiamo le Linee guida ministeriali alle quali stiamo attivamente collaborando”.

Quante dosi di vaccino bisognerà fare e quando

La stessa fonte, ha anche reso note note quelle che dovrebbero essere le modalità di somministrazione del vaccino contro il vaiolo delle scimmie. Nello specifico, si prevede “una prima dose e a distanza di due-tre mesi il richiamo“.

In Italia nelle scorse settimane sarebbero arrivate circa 16mila dosi di vaccino anti vaiolo di terza generazione, valido anche per la forma partita dalle scimmie e che sta preoccupando l’Europa e il mondo – due le vittime confermate finora, entrambe in Spagna.

Ora il Ministero deve decidere la strategia di utilizzo: visto l’esiguo numero, si pensa ad un uso solo in caso di emergenza. Nei giorni scorsi, anche l’Ema si è esposta a favore dell’uso di Imvanex, il vaccino antivaiolo valido anche per quello delle scimmie.

Quanti casi di vaiolo delle scimmie ci sono in Italia

Trattandosi di un virus trasmissibile tramite contatto con fluidi e eruzioni cutanee di persone infettate (quindi non per via aerea, come il Covid-19), l’allerta è alta ma per il momento anche l’Oms smentisce l’ipotesi di una vaccinazione di massa. Particolarmente colpiti, al momento, sembrano essere gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (msm) – ma il sesso non è l’unico modo per trasmettere la malattia.

Mentre nello Stato di New York e a San Francisco è stato dichiarato lo stato di emergenza, in Italia la situazione è al momento contenuta: nel bollettino di oggi, martedì 2 agosto, si sono registrati 505 casi di vaiolo delle scimmie (+26 rispetto a venerdì).

Di questi, 501 sono uomini, solo 4 le donne. La fascia d’età resta di 37 anni e le regioni più colpite Lombardia e Lazio – nonostante il grande focolaio nel padovano.

Fonte foto: IPA

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