Vaccino Novavax e pillole anti Covid, quando arrivano in Italia: Figliuolo fa il punto della situazione
Il commissario per l'emergenza Covid Francesco Figliuolo fa il punto della situazione sulla campagna vaccinale e sui nuovi farmaci anti Covid
Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, in una intervista a Il Messaggero ha fatto il punto della situazione sull’andamento della pandemia di coronavirus nel nostro Paese e sulla campagna vaccinale. E ha annunciato quando arriveranno in Italia le nuove ‘armi’ per combattere il Covid-19: il vaccino Novavax e le pillole antivirali realizzate da Pfizer e Merck.
Vaccino Novavax e pillole anti Covid, Figliuolo svela quando arriveranno in Italia
Nuvaxovid, il vaccino a base proteica sviluppato dall’azienda statunitense Novavax, è stato approvato dall’Ema il 20 dicembre e dall’Aifa il 22 dicembre, diventando il quinto vaccino anti Covid a disposizione nell’Unione Europea.
La Commissione europea ha già acquistato forniture del nuovo vaccino per tutti i Paesi Ue. Il commissario ha spiegato che la prima tranche delle dosi destinate all’Italia “arriverà presumibilmente già alla fine del mese di gennaio”.
Per quanto riguarda le due pillole antivirali Molnupiravir e Paxlovid, Figliuolo ha dichiarato che la struttura commissariale ha acquistato un quantitativo di questi farmaci anti Covid “pari rispettivamente a 50 mila cicli di trattamento e 200 mila cicli di trattamento”.
Le prime dosi di Molnupiravir, la pillola sviluppata da Merck, “sono arrivate ieri, in anticipo sui tempi previsti”, ha detto Figliuolo. Si tratta di un quantitativo sufficiente per 12mila trattamenti.
Il vaccino anti Covid di Novavax
Sono invece più lunghe le tempistiche per il farmaco antivirale di Pfizer, Paxlovid, autorizzato appena ieri, mercoledì 22 dicembre, dalla Fda statunitense. Le prime consegne della pillola anti Covid sono attese in Italia per febbraio e marzo 2022.
Figliuolo, il punto sulla campagna vaccinale
Il commissario Figliuolo ha poi fatto il punto sulla campagna vaccinale in Italia: “Grazie al lavoro di squadra siamo ad oltre 107 milioni di somministrazioni, con una percentuale di copertura con almeno una dose o guariti, della popolazione over 12 vicina al 90%”.
Il vaccino anti Covid è “una barriera protettiva robusta che si sta rinforzando ulteriormente grazie alle terze dosi che oggi hanno già raggiunto 16 milioni di persone”.
Per quanto riguarda la necessità di raggiungere e convincere indecisi e no vax, Figliuolo ha detto che dall’inizio di novembre si sta osservando un trend in ripresa per quanto riguarda le somministrazioni delle prime dosi.
Da pochi giorni è partita anche la campagna di immunizzazione dei bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, ma si sta già parlando della necessità di una terza dose del vaccino a distanza di mesi.
“Vaccinare i più piccoli è importante per proteggerli e per limitare gli effetti del virus, che non fa sconti sull’età. Tuttavia, è ancora troppo presto per fare previsioni sull’eventuale necessità di una futura terza dose“, ha detto Figliuolo.
Nodo contact tracing nelle scuole, parla Figliuolo
Per quanto riguarda la scuola, il contact tracing dei contagi e le difficoltà riscontrate da diverse Regioni, il commissario ha spiegato che “la situazione attuale vede personale sanitario della Difesa operare su richiesta delle Asl, qualora le Regioni necessitino di supporto per soddisfare le richieste che provengono dalle scuole”.
“Sono finora sei le Regioni (Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Sicilia) che hanno chiesto l’intervento delle Forze Armate. La Difesa ha messo a disposizione team mobili e laboratori di biologia molecolare” e ad oggi ha “gestito interventi presso 300 istituti scolastici effettuando oltre 12 mila tamponi”.
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