Stop al vaccino AstraZeneca, spunta ipotesi Sputnik: gli scenari
Il viceministro Pierpaolo Sileri ha fatto il punto sullo stop al vaccino AstraZeneca dopo le morti sospette
Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ha spiegato che il vaccino Sputnik non può sostituire quello di AstraZeneca, dopo lo stop a causa delle morti sospette. Almeno “nell’immediato”, perché “serve l’autorizzazione dell’Ema, che arriverà non prima di cinque oppure otto settimane”. Per accorciare i tempi la Russia “dovrebbe fare domanda all’Aifa, per una autorizzazione interna che riguarda l’Italia. L’Aifa potrebbe dare il via libera per un progetto di ricerca che riguarderebbe qualche centinaia di migliaia di dosi in via emergenziale e che andrebbero somministrate successivamente ad altrettanti cittadini su base volontaria”, ha riferito a Repubblica.
Vaccino AstraZeneca sostituito dallo Sputnik? Lo scenario
Un precedente di progetto di ricerca in Italia “riguarda le dosi per le cure con gli anticorpi monoclonali. E sui vaccini c’è il caso dell’ente regolatore inglese, che a novembre aveva autorizzato 500 mila dosi del vaccino Pfizer. Si tratta di un iter d’emergenza che non vale per l’uso commerciale. Inoltre non risolverebbe il problema della sostituzione delle dosi AstraZeneca fermate al momento”.
“Certo, va valutato il fatto che saremmo fuori dall’accordo con l’Europa”, e dunque le spese per l’acquisto del farmaco ricadrebbero esclusivamente sul nostro Paese.
Il Governo comunque non ha ancora opzionato degli acquisti del vaccino Sputnik. “Non mi risulta. E comunque serve prima il via libera dell’Ema”. Se e quando il vaccino russo dovesse ottenerlo, Pierpaolo Sileri sarebbe favorevole al suo utilizzo, “come lo sono per qualsiasi vaccino regolarmente autorizzato, anche quello cinese“.
Vaccino AstraZeneca e morti sospette: le ipotesi dopo lo stop
“Credo che il 18 marzo l’Ema revocherà la sospensione temporanea” del vaccino anti Covid di AstraZeneca, “perché il numero di casi sospetti accertati è davvero troppo esiguo per stabilire un nesso di causalità“, ha previsto il sottosegretario alla Salute sulle pagine di Repubblica spiegando le ipotesi che si profilano all’orizzonte.
“L’altra strada è che l’Europa faccia pressione su Johnson & Johnson affinché riduca i tempi di consegna, fissati al momento in un mese. Siccome Johnson & Johnson è un monodose, il vantaggio sarebbe doppio perché ci consentirebbe di mettere subito in sicurezza un gran numero di persone”, ha sottolineato.
Se questo non fosse possibile, “proporrei di posticipare di tre o quattro settimane la seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna. Un ritardo che da un punto di vista medico è ininfluente. Le dosi del richiamo si potrebbero quindi utilizzare per vaccinare con una prima somministrazione le persone più fragili che stanno aspettando”.
Per non compromettere la fiducia nel vaccino anti Covid prodotto da AstraZeneca “bisognerà spiegare ai cittadini che non corrono rischi, perché è stata fatta un’indagine accurata che esclude conseguenze. Vanno fugate con nettezza tutte le ombre”.
Il responso dell’Ema arriverà solo giovedì 18 marzo, ma Pierpaolo Sileri ha spiegato che non è tardi. “Al contrario, sono tempi record, visti i controlli delle cartelle cliniche”. Bisogna considerare che “in tutta Europa sono circa 20 milioni le persone già vaccinate con AstraZeneca, nessun farmaco ha avuto un utilizzo così ampio nei mesi scorsi”.
Vaccino AstraZeneca e morti sospette: la rassicurazione di Sileri
Il medico ha spiegato anche che “il lotto incriminato di AstraZeneca è di 210 mila dosi. Se si prende un quartiere di altrettanti abitanti si registrerebbero almeno sedici casi di trombosi. Altri sedici morirebbero di morte improvvisa. Mio fratello, che è nell’Arma, e mia cugina, odontoiatra, hanno fatto il vaccino AstraZeneca con le dosi del lotto finito poi sotto accusa”.
Pierpaolo Sileri ha concluso l’intervista rilasciata a Repubblica dichiarando di non credere che ci sia un nesso tra le morti sospette e la somministrazione del vaccino di AstraZeneca. “Aspettiamo l’indagine” per chiarire la possibile correlazione. “Ma dubito fortemente” che ci sia un legame tra i decessi e il farmaco.