AstraZeneca, Speranza rassicura: "Pausa solo precauzionale"
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato lo stop precauzionale al vaccino di AstraZeneca
“Chi ha fatto già il vaccino AstraZeneca non ha ragione di essere preoccupato, questa è una pausa solo precauzionale. I vaccini sono e restano l’arma fondamentale con cui uscire da questi mesi difficili”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, intervistato dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, in occasione di un evento online organizzato da Rcs.
“La decisione di ieri di sospendere AstraZeneca è di natura precauzionale e la decisione è emersa dopo una valutazione dell’istituto tedesco per i vaccini”, ha spiegato Speranza.
“C’è stato un confronto tra i ministri della Salute: ora i governi attendono il giudizio di Ema per giovedì e siamo fiduciosi che possano emergere tutti gli elementi di rassicurazione per consentirci di riprendere la vaccinazione. È giusto avere cautela”.
“Quando emergono fatti nuovi come ieri – ha detto – è giusto fermarsi per fare una verifica, questo deve aumentare la fiducia dei cittadini“. “L’auspicio è che già giovedì Ema ci dia risposte sufficienti per poter ripartire”, ha aggiunto il ministro.
Parlando della campagna vaccinale, Speranza ha spiegato che “nel secondo trimestre ci aspettiamo oltre 50 milioni di dosi, di cui 7,3 milioni di Johnson & Johnson che è un monodose, e nel terzo trimestre ci aspettiamo fino a 80 milioni di dosi, quindi c’è un’accelerazione forte che dobbiamo poi tradurre in capacità logistica di somministrare i vaccini sul territorio”.
Il ministro ha parlato anche della questione dello scudo legale per i medici: “Credo sia una richiesta giusta e comprensibile e che dobbiamo assumere nel piu breve tempo possibile, penso che il governo debba lavorare nelle prossime ore per dare una risposta positiva a questa richiesta. Nelle prossime ore dovremo fare anche un confronto a livello di governo e da parte mia c’è la massima disponibilità”.
Riguardo l’andamento della pandemia, Speranza ha detto che la svolta è vicina: “Non è vero che siamo come a marzo dell’anno scorso. La curva del contagio si appiattisce con i vaccini, dobbiamo fare i conti con le tremila persone in terapia intensiva. Una situazione non semplice, ma la svolta è vicina per guardare alle prossime settimane con ragionata fiducia”.
Oggi “i numeri li vediamo, a incidere è stata la variante inglese con una capacità di diffusione maggiore del 35-40% a livello europeo”, inoltre “abbiamo strumenti che finora non avevamo”.