Trovano 158 milioni di lire in cantina a Genova, ma non possono più cambiarli e chiedono l'aiuto di Mattarella
Due sorelle hanno trovato un tesoro da 158 milioni di lire nella cantina del nonno, ma potrebbero non valere niente per colpa di una legge
Due sorelle di Genova hanno trovato 158 milioni di lire nascoste in alcune confezioni di pacchi di pasta in cantina, ma il tesoro non vale più nulla. Infatti, secondo quanto disposto da Bankitalia, essendo passati oltre dieci anni dall’entrata in vigore dell’euro, la somma non può essere cambiata e dunque spesa. Ma le due donne non si danno per vinte e pensano di scrivere al presidente Sergio Mattarella e al governatore di Bankitalia per trovare una soluzione.
- Il tesoro in cantina dal nonno
- Dallo stupore alla beffa
- L'appello a Mattarella
- Il pensiero dei genovesi
Il tesoro in cantina dal nonno
L’incredibile ritrovamento è avvenuto all’interno di un’abitazione di Genova, appartamento che le due fortunate, ma al tempo stesso sfortunate, avevano deciso di mettere in vendita.
Come raccontato dalle due sorelle, la casa apparteneva al nonno venuto a mancare vent’anni fa. Riscattata dal padre, dopo la morte dell’uomo hanno deciso di metterla in vendita e stavano sbarazzando la cantina. Tra vecchi ricordi e scatoloni è emerso il tesoro. Nei pacchi di pasta le due hanno trovato un mucchio di banconote da centomila e da cinquantamila lire tutte sistemate in confezioni da dieci milioni. L’ammontare del tesoro è stato di 158 milioni di lire, divise in 1.436 banconote da 100mila e 88 da 50mila.
Dallo stupore alla beffa
Le due hanno ovviamente pensato di aver ricevuto un meraviglioso e inaspettato regalo dal nonno defunto. Ma dai sorrisi di gioia si è passati in poco all’amarezza.
Rivolgendosi alla Banca d’Italia per chiedere di effettuare il cambio, le sorelle hanno scoperto che essendo ormai trascorsi dieci anni dall’entrata in circolazione dell’euro, non è più possibile. Dunque i 158 milioni di lire (circa 80mila euro), oggi non valgono nulla.
L’appello a Mattarella
Le due sorelle si sono rivolte a un’associazione che si occupa di tutela dei risparmiatori e che potrebbe trovare un cavillo per permettere alle due di ottenere il cambio sperato.
Infatti non solo la data di ritrovamento delle banconote risale a poco tempo fa, ma il legittimo titolare della somma (il nonno delle due) è deceduto nel 2000, quindi prima che l’euro diventasse moneta unica europea. Con il decesso, di fatto, l’associazione ha sottolineato che “si interrompe la prescrizione“.
Ora le due sorelle stanno pensando anche di scrivere al presidente della Repubblica e al governatore di Bankitalia, Fabio Panetta: “Vorrei chiedere a loro e a chiunque possa avere la possibilità di fare qualcosa, di mettersi una mano sulla coscienza, perché le altre nazioni europee continuano a cambiare i soldi del vecchio conio che magari vengono ritrovati casualmente, come nel nostro caso”.
Il pensiero dei genovesi
Intanto i genovesi sono divisi sulla storia delle due sorelle. C’è chi ritiene che la decisione di Bankitalia vada accettata: “Giusta o sbagliata, la regola va rispettata”.
“Nei soldi non c’è scadenza, non è corretto” il pensiero di un altro cittadino che consiglia alle sorelle di proseguire nella loro battaglia.