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Trombosi, Johnson & Johnson come AstraZeneca? Risponde Locatelli

Il Cts ha rivalutato le indicazioni sull'uso di AstraZeneca: le dosi andranno solo agli over 60. E per quel che riguarda Johnson & Johnson?

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il governo, su indicazione del Comitato tecnico scientifico, ha deciso di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca alle persone under 60 al fine di minimizzare il rischio di trombosi rare. Per quel che riguarda Johnson & Johnson, il cui funzionamento è simile proprio a quello di AstraZeneca, a fare chiarezza ci ha pensato il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, durante la conferenza stampa organizzata dal Ministero della Salute.

Trombosi, Johnson & Johnson come AstraZeneca? Risponde Locatelli

“È vero che Johnson & Johnson è un vaccino adenovirale umano, a fronte di quello di scimpanzé di AstraZeneca – ha premesso Franco Locatelli -, è vero che c’è qualche segnalazione di fenomeni trombotici in sede inusuale, tuttavia c’è una frequenza minore e abbiamo un numero di soggetti che hanno ricevuto questo vaccino significativamente minore, attorno a 1 milione e 100 mila dosi“.

Il professore ha aggiunto: “Credo che il compito del Cts sia quello di fornire elementi per la decisione che poi spetta alla politica sottolineando le informazioni note e le aree ancora di incertezza”.

Nel frattempo alcune Regioni, come ad esempio il Piemonte, hanno comunque deciso di non somministrare le dosi di Johnson & Johnson durante gli open days di questo secondo weekend di giugno.

Galli su AstraZeneca: “Era stato progettato monodose come Johnson & Johnson”

Sullo stop di AstraZeneca è intervenuto anche Massimo Galli, direttore di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, intervistato da Tv2000.

“Il vaccino AstraZeneca – ha detto Galli – era stato progettato con una sola dose come Johnson & Johnson. Gli effetti collaterali gravi si manifestano entro 15 giorni ma entro 15-21 giorni dalla somministrazione compaiono anche gli anticorpi”.

“Sostengo da tempo che valga la pena sapere chi ha avuto una risposta immunitaria e chi no al vaccino – ha aggiunto – e che questo avvenga attraverso la prescrizione di un esame garantito dal Ssn. I giovani che hanno ben risposto alla prima dose del vaccino non hanno bisogno della seconda”.

Quindi, la conclusione: “Se si volesse fare una seconda dose con un altro vaccino si è visto che non c’è stato niente di preoccupante”.

AstraZeneca, quali Regioni lo hanno già sospeso per gli under 60 Fonte foto: ANSA
AstraZeneca, quali Regioni lo hanno già sospeso per gli under 60
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