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Test rapidi, le varianti Covid stravolgono i criteri: le novità

I test antigienici non bastano più, da soli, a identificare i nuovi casi di coronavirus: con l'avanzare delle varianti cambiano anche i criteri

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La diffusione delle varianti del coronavirus in Italia ha provocato un importante cambio di rotta anche sui criteri di utilizzo dei test antigienici rapidi. Il ministero della Salute, infatti, ha deciso che d’ora in poi per confermare la positività al Covid-19 sarà necessario eseguire un secondo tampone, molecolare o con un diverso tipo di antigenico. Si tratta di una novità rispetto alla decisione di inizio gennaio, quando era stata concessa la possibilità di individuare casi positivi con il solo test antigenico.

Perché il test rapido non basta più: la spiegazione

I test antigienici rapidi potrebbero aver risentito, in termini di efficacia, della presenza sempre più significativa delle varianti. I motivi del cambiamento voluto dal ministero della Salute, infatti, sono da ricercare nel fatto che i test rapidi identificano singole proteine bersaglio. Queste proteine potrebbero essere le stesse che stanno mutando.

In una circolare, il ministero ha fatto sapere che le mutazioni che riguardano la proteina Spike del virus in linea teorica non dovrebbero causare problemi ai test antigenici ma “è da tenere presente che anche per la proteina N stanno emergendo mutazioni che devono essere attentamente monitorate per valutare la possibile influenza sui test antigenici che la usino come bersaglio”.

Il problema dei falsi positivi: la nota del ministero della Salute

Così, secondo la nota del ministero della Salute, “alla luce dei risultati disponibili nella letteratura scientifica appare chiaro che, pur considerando l’elevata specificità dei test antigenici, i campioni positivi a tali test in contesti a bassa prevalenza necessitano di conferma con un test molecolare o, in caso di mancata disponibilità di tali test molecolari, con un test antigenico differente, per eliminare la possibilità di risultati falsi positivi“.

Infine, si legge ancora nella nota del ministero presieduto da Roberto Speranza, “data la sensibilità analitica non ottimale di diversi test antigenici attualmente disponibili, è consigliabile confermare la negatività di test antigenici eseguiti su pazienti sintomatici o con link epidemiologico con casi confermati di Covid-19″.

Fonte foto: ANSA
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