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Tar di Trento sospende l'abbattimento dell'orsa F36 ordinato da Fugatti dopo il ricorso degli animalisti

Il Tar di Trento ha deciso di sospendere l'ordinanza di abbattimento dell'orsa F36 firmata dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

C’è un nuovo aggiornamento sul destino dell’orsa F36 in Trentino: il Tar di Trento ne ha sospeso l’abbattimento in seguito al ricorso presentato da Leal Odv.

La decisione del Tar di Trento

Il Tar di Trento ha sospeso l’ordinanza di abbattimento dell’orsa F36 firmata dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.

Il Tribunale amministrativo, in composizione monocratica, ha accolto il ricorso presentato dai legali dell’associazione animalista Leal Odv nella giornata di venerdì 9 settembre. Il giudice ha disposto, inoltre, la cattura dell’esemplare e la custodia presso il centro faunistico di Casteller, a Trento.

Nel testo della sentenza, come riportato dall’agenzia ‘ANSA’, si rileva come “l’unica acutela ragionevolmente praticabile, allo stato, è quella di consentire la cattura di F36 senza procedere al suo abbattimento ma provvedendo a rinchiudere l’animale nella struttura del Casteller”.

Il giudice ha anche chiesto alla Provincia di Trento di depositare entro 10 giorni la copia del parere dell’Ispra sul caso dell’orsa F36 e del rapporto tecnico “La popolazione degli orsi in Trentino: analisi demografica a supporto della valutazione delle possibili opzioni gestionali”.

La trattazione dell’incidente cautelare in camera di consiglio è fissata per il prossimo 12 ottobre.

Il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti.

Il commento degli avvocati di Leal

‘Il Dolomiti’ riporta il commento “a caldo” degli avvocati di Leal Giada Bernardi e Rosaria Loprete: “Siamo soddisfatte per la sospensione dell’ordine di abbattimento dell’orsa, ma non condividiamo la mancata sospensione dell’ordine di cattura, non essendo F36 orsa pericolosa”. s

Poi hanno aggiunto: “Il falso attacco che determina l’emissione del decreto non era dettato dalla volontà dell’orsa di ledere, ma alla difesa di sé stessa e del suo cucciolo da chi era entrato nel suo habitat. La cattura separerebbe F36 dal suo piccolo, cagionato per quest’ultimo un gravissimo pregiudizio stante l’incapacità della bestiola di provvedere a se stessa in modo autonomo”.

La nota di Leal

Sulla sua pagina Facebook, Leal, a commento della decisione del Tar di Trento, ha ricordato che “l’orsa si era resa responsabile di un falso attacco lo scorso 30 luglio quando due escursionisti l’avevano colta di sorpresa mentre dormiva con il suo cucciolo” e che “in data 6 agosto l’orsa si stava per avvicinare a una coppia che l’aveva messa in fuga gridando e agitando i bastoncini da trekking”.

“Di fatto”, hanno spiegato da Leal, “l’orsa non è mai stata problematica e non si è mai resa responsabile di aggressioni”.

Fonte foto: ANSA

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