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Giovanni Toti

Tutto quello che c'è da sapere su Giovanni Toti, dal giornalismo alla politica

di Marta Ruggiero

Classe 1968, Giovanni Toti nasce a Viareggio, cresce a Marina di Massa (per via del lavoro di albergatori dei genitori) e dal 2001 abita a Bocca di Magra (ad Ameglia, in provincia di La Spezia). Qui risiedono anche i genitori e la famiglia del politico.

Si dedica prima alla carriera giornalistica e poi a quella politica, sino a diventare Presidente della Regione Liguria nel 2015. Ex consigliere politico ed europarlamentare di Forza Italia, nel 2022 si distacca per dare vita al suo partito Italia al centro. Risale al 2003 il matrimonio con la giornalista Siria Magri, vicedirettrice di Videonews e redazione dove poi lavorerà lo stesso Toti per diversi anni.

Giovanni Toti, giornalista

Il suo primo contratto lo firma con Mediaset nel 1996, è così che comincia la sua carriera in ambito giornalistico. All’anno dopo risale l’esordio a Studio Aperto. Nel 2001 racconta la guerra in Kosovo e nel 2002 intervista in esclusiva Adriano Sofri. Diventa giornalista professionista nel 2006 ed entra a Videonews. L’anno dopo ottiene l’incarico di vicecapo ufficio stampa di Mediaset.

Nel 2009 è vicedirettore di Studio Aperto, cura gli approfondi per i programmi tv Lucignolo e Live. L’anno dopo sostituisce Mario Giordano alla direzione del tg e nel 2012 diventa direttore anche del TG4 al posto di Emilio Fede. Elimina la rubrica Sipario e la presenza delle meteorine. Mantiene entrambi gli incarichi fino al 2014.

Giovanni Toti in politica

Sin dagli anni Ottanta, e fino ai suoi 18 anni, Giovanni Toti milita nella Federazione Giovanile Socialista Italiana, sezione del PSI. Vicino a Silvio Berlusconi, entra in politica attivamente quando diventa consigliere politico di Forza Italia in previsione delle elezioni europee. Ne conseguono le dimissioni da Mediaset.

Si definisce un “moderatissimo”, è membro del Comitato di Presidenza e del Coordinamento del partito. Fa parte del “cerchio magico” di Berlusconi insieme a Francesca Pascale e Mariarosaria Rossi. È del 2014 la sua candidatura ufficiale alle elezioni europee come capolista di Forza Italia per l’Italia Nord-Ovest (Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta).

Appoggiato da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Area Popolare, Nuovo PSI, Partito Liberale Italiano e Riformisti Italiani Giovanni Toti diventa Presidente della Regione Liguria nel 2015. La coalizione ottiene 16 seggi su 31. L’11 giugno, con la proclamazione ufficiale, si dimette da europarlamentare per incompatibilità.

Un mese dopo circa diventa vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Presidente è il Governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bocaccini. Toti si fa promotore, insieme ad altre nove Regioni, del referendum sulle trivelle. Il mancato raggiungimento del quorum, però, fa registrare un nulla di fatto.

Il Piano Casa regionale

Nel 2015 il suo Piano Casa regionale suscita diverse polemiche da parte dell’opposizioni e delle associazioni ambientaliste. Gli viene criticato di voler semplificare troppo la norma e di concepire interventi edilizi radicali e non rispettosi di tutti e 10 i parchi pubblici presenti in Liguria. Giovanni Toti risponde sostenendo di aver mantenuto tutti gli strumenti di controllo ambientale, di difesa del territorio e del paesaggio. Strumenti che, però, vengono spostati dai Comuni ai vertici degli Enti competenti.

In questo ambito, gli vengono criticati anche l’eliminazione dell’obbligo del 20% di edilizia popolare, quella dei vincoli esistenti alla demolizione di edifici da riqualificare e ricostruire, l’ampliamento degli edifici esistenti da 170 a 200 in proporzione all’edificio esistente.

Il piano, inoltre, concede un bonus volumetrico - dal 35% al 50% - a chi decide di demolire la propria casa in aree a rischio di esondazioni e frane, e di ricostruirla in zone più idonee. Il Piano Casa, però, vienee impugnato dal Governo nazionale perché violerebbe la competenza legislativa esclusiva statale in materia di tutela dell’ambiente e di tutela del paesaggio. L’impugnativa vien ritirata nel 2016 dopo una serie di modifiche apportate in Consiglio regionale.

Le iniziative della presidenza Toti

Con l’amministrazione di Giovanni Toti, sulla falsa riga della presidenza Maroni in Lombardia, la Regione Liguria istituisce un fondo per coprire le spese legali dei cittadini che subiscono aggressioni, sono costretti a ricorrere alla legittima difesa e, per questo, vengono accusati di omicidio volontario. Non tardano ad arrivare le polemiche del Governo nazionale, che impugna la legge in questione.

Nel 2017 la sua Giunta approva un nuovo regolamento che riguarda le case popolari della regione e che suscita non poche polemiche. Il motivo dei conflitti è dato dal fatto che i cittadini stranieri richiedenti un alloggio debbano dimostrare di essere residenti in Italia da almeno 10 anni e in Liguria da cinque.

Tra il 2016 e il 2018, la coalizione di centro-destra ha la meglio sul centro-sinistra, sino ad allora molto forte sul territorio ligure. Accade nei capoluoghi di regione (Imperia, Savona, La Spezia e Genova), storiche roccaforti "rosse" in cui il centrodestra non aveva mai vinto dal dopoguerra sino a quel momento. A La Spezia Forza Italia e Fratelli d'Italia si presentano in una lista unitaria che prende il nome del presidente, Lista Toti. Questa ottiene il 13,10%. Un risultato che determina l'elezione a sindaco di Pierluigi Beracchini.

Nel 2018, in veste di Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti è costretto ad affrontare la crisi che si innesca dopo il disastroso crollo del viadotto Polcevera di Genova, meglio conosciuto come ponte Morandi. È in quella occasione che il Governatore ottiene la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo centrale, ricoprendo il ruolo di commissario delegato.

Durante le elezioni regionali del 2020 in Liguria, Toti si ricandida e vince nuovamente con il 56,13% dei voti, battendo l’avversario di centro-sinistra, Ferruccio Sansa (figlio dell’ex sindaco di Genova, Adriano), che invece si ferma al 38,90% delle preferenze.

Nel 2021, Giovanni Toti scioglie il partito da lui fondato nel 2019, Cambiamo!, e dà vita a un altro insieme al primo cittadino di Venezia, Luigi Brugnaro. Il suo nome è Coraggio Italia. Toti ricoprirà il ruolo di vicepresidente vicario.

Sempre durante la sua seconda presidenza, in occasione delle elezioni comunali del 2022, i sindaci di centro-destra delle città di La Spezia e Genova, eletti per la prima volta nel 2017, vengono riconfermati per un secondo mandato al primo turno elettorale.

Il 7 maggio 2024 finisce agli arresti domiciliari, accusato di corruzione dalla Procura di Genova.

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