Strage di via Palestro, riaperto il caso: individuata la donna che avrebbe guidato l'auto-bomba. Ecco chi è
Nell'attentato al Padiglione di Arte Contemporanea persero la vita in cinque, ventinove anni dopo sarebbe stata individuata l'esecutrice materiale
Ventinove anni dopo la strage di via Palestro a Milano, avvenuta il 27 luglio 1993, sembra prendere forma il volto della “biondina” misteriosa che avrebbe guidato l’auto-bomba che danneggiò il Padiglione di Arte Contemporanea provocando cinque morti. Nell’ambito delle indagini sulle stragi mafiose del biennio 1993-1994 infatti i carabinieri del Ros di Firenze hanno individuato una donna sospettata di aver guidato e parcheggiato l’auto.
- Strage di via Palestro, riaperto il caso
- Strage di via Palestro, chi è la donna e le accuse
- Strage di via Palestro, le vittime
Strage di via Palestro, riaperto il caso
Le indagini, condotte dalla Dda di Firenze, hanno portato a decreti di perquisizione, ispezione e sequestro in Lombardia nei confronti di una donna che, secondo quanto emerso, gli inquirenti ipotizzano essere coinvolta nell’esecuzione materiale dell’attentato del luglio 1993 a Milano.
Secondo quanto riferito dagli inquirenti la donna, in concorso con appartenenti a Cosa nostra già condannati in via definitiva, è sospettata di aver guidato e parcheggiato la Fiat Uno imbottita di tritolo che nella notte tra il 27 e 28 luglio a Milano esplose in via Palestro uccidendo cinque persone e causando danni ingenti al Padiglione di Arte Contemporanea.
Strage di via Palestro, chi è la donna e le accuse
Stando a quanto riferito dalla Dda di Firenze la donna sospettata di aver parcheggiato l’auto imbottita di tritolo è accusata di strage in concorso mafioso con l’aggravante dell’aver agito per finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine costituzionale e per agevolare l’attività di Cosa Nostra.
La donna accusata è Rosa Belotti. La 57enne comparirà davanti ai pm fiorentini, che la interrogheranno nei prossimi giorni. Davanti ai magistrati dovrà difendersi da quella che per ora resta un’ipotesi accusatoria, basata su alcuni riscontri fotografici ritenuti molto validi dagli investigatori. Secondo gli inquirenti la donna, oggi imprenditrice, nota alle forze di polizia per un’indagine su un traffico di droga, sarebbe stata legata dal 1991 a Rocco Di Lorenzo, vicino al clan La Torre di Mondragone (Caserta). Sulla sua figura sono scattati anche accertamenti riguardo alla strage di via dei Georgofili a Firenze del 27 maggio 1993.
Strage di via Palestro, le vittime
Nell’attentato del 27 luglio 1993 in via Palestro, a Milano, persero la vita cinque persone. Si tratta dei vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss, migrante marocchino che dormiva su una panchina.
I cinque rimasero uccisi nell’esplosione che mandò in frantumi il Padiglione di Arte Contemporanea.