Siria, attacco missilistico di matrice jihadista: il più mortale degli ultimi anni
L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha segnalato l'offensiva più rilevante dalla tregua sancita in Siria due anni fa
Torna ad accendersi lo scenario in Siria. Il più letale attacco a due anni dalla tregua raggiunta dal Paese ha provocato la morte di 10 combattenti pro-regime nel nord del Paese, a ovest della provincia di Aleppo, colpiti da un missile che ha centrato il loro veicolo. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, riportata da Ansa.
Siria, attacco missilistico di matrice jihadista: i responsabili
A lanciare l’offensiva è stata la fazione ribelle, ma come precisato dall’ong siriana è ancora da capire se la responsabilità dell’azione sia da attribuire al gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham, dominante nella regione, o da altre forze ribelli.
Alla fine del mese di aprile sono state oltre 20 le persone uccise in Siria in soli 10 giorni, a causa di attacchi rivendicati dall’Isis in varie regioni centro-orientali. Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, la serie di attacchi compiuti da combattenti dello ‘Stato islamico’ avviene nell’ambito di una campagna lanciata dall’Isis su scala globale il 17 aprile scorso e battezzata “La vendetta per i due shaykh“.
Siria, attacco missilistico di matrice jihadista: la vendetta dell’Isis
Si tratta dell’ex capo dell’Isis, Abu Ibrahim al-Hashimi al Quraishi, che è saltato in aria durante un blitz Usa nel nord-ovest della Siria il 3 febbraio scorso, e dell’ex portavoce dell’organizzazione jihadista, Abu Hamza al Qurayshi, anch’esso ucciso.
L’annuncio della morte del numero uno dell’Isis è stato diramato dal portavoce del Pentagono John Kirby, che ha dichiarato in quell’occasione come il gruppo terroristico fosse rimasto “senza leader” dopo un raid statunitense nel quale al-Qurayshi si è fatto esplodere insieme con tre membri della sua famiglia, infliggendo un duro colpo all’organizzazione fondamentalista.
Siria, attacco missilistico di matrice jihadista: il bilancio nel Paese
L’Osservatorio siriano ha riportato, dal 17 febbraio al 28 aprile, un bilancio di 22 persone uccise nelle regioni siriane di Hasake, Dayr az Zor, Hama e Raqqa, di cui 11 miliziani curdi e arabi affiliati al Partito dei lavoratori curdi (Pkk), e 10 civili.
In pieno Ramadan, il mese del digiuno islamico concluso lo scorso 1 maggio, l’Isis ha lanciato la campagna di attacchi su scala internazionale, prendendo di mira dal 17 aprile scorso una serie di obiettivi in Siria, Iraq, Afghanistan, Nigeria, Libia e Uzbekistan.
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