Silvia Romano, perquisita la sede della onlus: il blitz dei Ros
Al centro delle indagini ci sono le condizioni di sicurezza in cui si trovava la 24enne al momento del rapimento
È tornata a scrivere sui social network Silvia Romano, la cooperante italiana rapita il 20 novembre 2018 e liberata la scorsa settimana. “Allah vi benedica“, ha ringraziato così i musulmani di tutta Italia per la solidarietà dimostrata, in un commento sulla pagina Facebook La Luce News. “Assalamualaikum wa rahmatullahi a tutti voi che Allah vi benedica per tutto questo affetto che mi state dimostrando. Grazie a Dio, grazie grazie!
La giovane ha commentato così un video di 5 minuti in cui tanti volti si alternano per dare il bentornato alla 24enne milanese rientrata dopo un anno e mezzo di prigionia.
“È bellissimo questo video, è un’emozione grande. Ciao fratelli! A presto in sha Aallah!”, ha scritto la cooperante convertita all’Islam.
Intanto, è scattato un blitz dei carabinieri del Sos di Roma presso la sede della onlus Africa e Miele a Fano.
Le perquisizioni, come riporta Il Messaggero, sono avvenute nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Roma a carico di ignoti per il sequestro di Silvia Romano.
Al centro delle indagini ci sono le condizioni di sicurezza in cui si trovava la 24enne al momento del rapimento. I carabinieri avrebbero già acquisito alcuni hard e il contenuto dei telefoni.
Non si tratta dell’unica inchiesta che riguarda la vicenda di Silvia Romano: ne è stata aperta una anche sulle minacce ricevute dalla ragazza sui social. Pochi giorni fa, inoltre, sono stati trovati cocci di bottiglia nei pressi della sua abitazione.