Sara Pedri, la sua disperazione negli appunti: "Ho bisogno d'aiuto"
Poco prima di sparire, Sara Pedri aveva affidato alla carta il suo malessere. Nei suoi appunti scriveva: "È una situazione più grande di me"
È ancora giallo su Sara Pedri, la ginecologa forlivese scomparsa il 4 marzo in Val di Non, nel Trentino. Il settimanale “Giallo” ha pubblicato gli scritti della 31enne, che aveva affidato alla carta il proprio malessere: “L’esperienza a Trento doveva essere formativa, purtroppo ha generato in me un profondo stato d’ansia, a causa del quale sono completamente bloccata e non posso proseguire”.
Sara Pedri, la ginecologa scomparsa: il malessere negli scritti
La giovane dottoressa faceva riferimento all’esperienza nell’ospedale di Trento, terminata con le sue dimissioni poco prima della scomparsa: “Sono partita con molto entusiasmo, non ho mai detto di no, nonostante i molteplici imprevisti e dei progetti incivili. È una situazione più grande di me“.
Come riporta il Corriere della Sera, le confidenze di Sara Pedri sono state rinvenute nella sua casa di Cles e sono ora nelle mani dei carabinieri che indagano sulla scomparsa.
Le ricerche procedono senza sosta ma non sono ancora giunte a un punto di svolta. Qualche giorno fa era stato fiutato dai cani molecolari un corpo sul fondo del lago di Santa Giustina, ma le ricerche non hanno ancora dato esito positivo.
Anche la famiglia della ragazza aveva percepito che qualcosa non era andato nel verso giusto, per la giovane ginecologa, al punto da credere che stesse subendo pressioni psicologiche sul luogo di lavoro; una sensazione confermata dai suoi appunti, in cui si legge che le sue aspettative erano state “deluse”.
“Sono stata rimbalzata da una mansione all’altra senza un perché – aveva scritto Sara -. So che comprometto tutto, ma ho bisogno di aiuto”. E ancora: “Le competenze che pensavo di aver ottenuto in autonomia non sono adeguate agli standard”.
Dalle parole di Sara emerge un senso di inadeguatezza: “Non sono nelle condizioni psichiche di poter continuare, ho sempre fatto tutto da sola e anche questa volta ho in carico l’esperienza da sola, senza sostegno da parte dei cari che sono lontani”.
“Ho cercato di non disattendere mai agli ordini – si legge in un altro passaggio -. Ho sempre detto di sì. Finora i risultati ottenuti sono solo terrore. Sono stata addirittura chiamata dal primario perché ho perso troppo peso”.
Sara Pedri, le ricerche
Intanto, l’Ansa fa sapere che la Procura di Trento ha ricevuto la copia forense del telefono di Sara Pedri, i cui contenuti saranno esaminati dalla pm Licia Scagliarini.
Il telefono della ginecologa è stato rinvenuto nella sua auto parcheggiata nei pressi del torrente Noce, le cui acque arrivano al lago di Santa Giustina dove continuano le operazioni di ricerca, rese difficili dal fondale fangoso e il basso livello dell’acqua nel periodo estivo.