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Sangiuliano torna in Rai senza incarico chiedendo subito telefono aziendale e ferie: ha 230 giorni da smaltire

Dopo le dimissioni da ministro Gennaro Sangiuliano torna in Rai: le sue richieste e le ferie arretrate da smaltire

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L’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è indagato dalla procura di Roma per rivelazione di segreto d’ufficio e peculato e dalla procura della Corte dei Conti per danno erariale. Intanto però il giornalista, rimasto senza incarico dopo le dimissioni, bussa alle porte della Rai chiedendo di venire reintegrato e di godere delle ferie arretrate.

Il rientro in Rai di Gennaro Sangiuliano

Dopo le dimissioni che hanno fatto seguito le polemiche sulla quasi nomina a consigliera del ministero della Cultura di Maria Rosaria Boccia, i viaggi e le spese, Gennaro Sangiuliano è rimasto senza incarico.

Ora il giornalista punta al rientro in Rai, dove è stato direttore del Tg2 fino alla nomina a ministro nell’ottobre 2022.

Gennaro SangiulianoFonte foto: ANSA
 Gennaro Sangiuliano con la moglie Federica Corsini al Festival del Cinema di Venezia

Come riporta il Corriere della Sera, nella giornata di martedì 10 settembre l’ex ministro della Cultura ha incontrato i vertici di Viale Mazzini per discutere del suo rintegro in Rai.

Le ferie arretrate e il telefono aziendale

Secondo quanto riporta Repubblica, Sangiuliano ha chiesto il reintegro in Rai con un nuovo incarico, di poter godere delle ferie arretrate e di poter beneficiare da subito del telefono aziendale.

Dalla nomina nel governo Meloni, l’ex direttore del Tg2 ha maturato 230 giorni di ferie.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, nell’incontro sarebbe stato raggiunto un accordo di compromesso: in attesa di trovare un nuovo incarico, Sangiuliano torna in Rai iniziando a smaltire le ferie arretrate.

Le polemiche su intervista e nomine

Intanto, mentre è saltata l’attesa intervista di Maria Rosaria Boccia a È Sempre Cartabianca, non si placano le polemiche sul caso che ha travolto Gennaro Sangiuliano e il governo Meloni.

Sull’uso dei fondi pubblici e sulle informazioni riservate a cui Boccia avrebbe avuto accesso, su cui stanno indagando la procura di Roma e la Corte dei Conti del Lazio.

Ma anche sulla lunga intervista di Sangiuliano al Tg1 prima delle dimissioni e sulle 18 nomine firmate dall’ex ministro poche ore prima di lasciare l’incarico.

La commissione di vigilanza Rai ha infatti respinto la mozione presentata dalle opposizioni di ascoltare l’amministratore delegato e il direttore generale della Rai e il direttore del Tg1 Gianmarco Chiocci.

Mentre sugli incarichi assegnati dal ministro dimissionario sono tornati alla carica Pd e M5S, che hanno chiesto al neo ministro Alessandro Giuli di riferire in Parlamento.

gennaro-sangiuliano-rai Fonte foto: ANSA
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