Speranza verso le dimissioni? I retroscena e il piano della Lega
La maggioranza sarebbe divisa sul ministro della Salute, con un piano per le dimissioni di Roberto Speranza
Continuano a circolare le indiscrezioni sulle possibili dimissioni di Roberto Speranza. Il ministro della Salute tuttavia sarebbe tranquillo, e starebbe spiegando al suo staff che quella portata avanti da Matteo Salvini e da una parte del centrodestra contraria alle chiusure “è una battaglia politica, e non mi scandalizzo”, come riporta il Corriere della Sera. All’orizzonte non ci sarebbe alcun “passo indietro” contro il Covid, né una sostituzione con un politico “aperturista“. Nonostante la maggioranza sia spaccata sul dicastero.
Fonti di Palazzo Chigi assicurano che Roberto Speranza rimarrà a capo del ministero della Salute, e negano le varie ipotesi sulla nomina di un uomo della Lega o addirittura su un super commissario internazionale. Mario Draghi sarebbe soddisfatto del lavoro fatto finora, come hanno ricordato nei corridoi del dicastero, parlando di “notizie senza fondamento” e ricordando che il premier avrebbe espresso la sua fiducia nel membro dell’esecutivo “con grande chiarezza”.
Durante la conferenza stampa, il presidente del Consiglio aveva infatti affermato: “A Salvini ho detto che ho voluto io Roberto Speranza nel Governo, e che ne ho molta stima“.
Dimissioni di Roberto Speranza, maggioranza divisa: i motivi
Il Corriere della Sera fotografa una maggioranza divisa tra chi chiede la testa del ministro rigorista, a destra, e chi lo difende, a sinistra, considerando anche l’alta popolarità di cui gode tra gli italiani. Enrico Letta, nuovo segretario del Pd, difenderebbe Speranza “a spada tratta”, e con lui anche i più importanti esponenti del Movimento 5 Stelle, da Patuanelli a D’Inca. “Matteo Salvini colpisce Speranza perché rappresenta un ponte tra Conte e Letta“, spiegano fonti pentastellate.
“Vogliono che Roberto Speranza lasci perché il cambio di fase è vicino e la destra pretende di intestarsi l’uscita dalla pandemia“, spiegano poi dei membri dei LeU, svelando il retroscena sulla richiesta di dimissioni.
Dimissioni di Roberto Speranza: il piano del centrodestra
Diverso il discorso tra i partiti di centrodestra, che, pur sostenendo il Governo, chiedono a gran voce le riaperture. A iniziare dal leader della Lega, appunto, che non perde occasione di scagliarsi contro un ministro che “vede solo rosso” e adotta la strategia della prudenza a fronte di una crisi che dilaga in molti settori.
Insieme a lui anche Matteo Renzi, che chiede l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta per fare luce sugli errori commessi nella gestione dell’emergenza sanitaria, e Maurizio Gasparri. Il senatore di Forza Italia ha dichiarato, come riporta Il Secolo d’Italia, che “Roberto Speranza deve spiegare al Paese le vicende dei piani non aggiornati. O dei piani mancanti, delle chiusure ritardate e delle decisioni sbagliate. Dovrebbe lasciare il campo“.
Dimissioni di Roberto Speranza: il nodo sui soldi europei
Sulla questione, ricordano fonti del ministero della Salute al Corriere della Salute, bisogna sottolineare che il piano pandemico dell’Italia era fermo dal 2006 e Roberto Speranza, arrivato nel 2019, “ha fatto il nuovo piano in due mesi”.
“Per la destra far fuori me sarebbe conquistare l’egemonia nel Governo“, avrebbe dichiarato lo stesso ministro ai suoi. Lo scopo sarebbe anche impedirgli di appropriarsi dei 31 miliardi di euro destinati al Recovery plan e a una riforma della sanità che sarà “epocale”.