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Rientro a scuola a settembre, i punti ancora da chiarire

Sono ancora molti i punti da chiarire prima del rientro a scuola di milioni di studenti italiani

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il rientro a scuola a settembre è tema ancora in piena evoluzione. Dopo l’allarme dei sindacati, per i quali “oggi le condizioni per cui gli istituti riaprano in presenza non ci sono”, e l’ennesimo attacco di Matteo Salvini, la ministra Azzolina ha reagito lanciando una sfida in tv al leader leghista in cui ha promesso di fare chiarezza sulla situazione.

Il messaggio di Azzolina ai sindacati

Azzolina, come riporta l’Ansa, ha affermato: “Siamo assolutamente disposti a collaborare con i sindacati. Li ho visti e ho detto che sono pronta a fare tutti i tavoli che vogliono”.

“Sono due settimane – ha precisato la ministra – che aspetto che si apra il tavolo per il protocollo di sicurezza. Siamo qui per collaborare e trovare le soluzioni. Chiaramente l’apertura della scuola a settembre è una sfida difficile. Ma credetemi, io non mi risparmio, sto lavorando h24, amo la scuola e ci credo”.

Lo spazio in aula

L’unica certezza, finora, è che la scuola riaprirà il 14 settembre, ma sono ancora molti i punti ancora da chiarire, prima del ritorno in classe per circa 8 milioni di studenti. Innanzitutto, per il 15% di essi, pari a 1,2 milioni, non ci sarebbe nemmeno lo spazio in aula. È per questo che la ministra Azzolina ha sollevato la possibilità di stringere accordi con cinema, teatri, musei ed edifici dismessi per ampliare gli spazi adibiti alla didattica.

La disposizione dei banchi

Nel frattempo, il personale scolastico prova a barcamenarsi con la disposizione dei banchi in diversi modi, mentre la ministra dell’Istruzione ha garantito che presto metterà a disposizione dei presidi strumenti per il calcolo automatico della capienza delle aule.

Il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, che gestirà il rientro a scuola, ha affermato che i banchi dovranno essere monoposto, ma l’arrivo delle postazioni potrebbe arrivare a ridosso del 14 settembre, cioè il primo giorno di scuola. Non è chiaro come si svolgeranno quindi le lezioni di recupero che dovrebbero aver luogo prima dell’inizio delle lezioni.

Le assunzioni di docenti e personale Ata

Sul tema delle assunzioni, i sindacati si sono accaniti particolarmente in quanto le risorse stanziate per la scuola, 1,4 miliardi che potrebbero arrivare a 2,4 miliardi, non sarebbero sufficienti. Con questi soldi, infatti, si potrebbero assumere circa 56mila supplenti e 16mila risorse per il personale Ata, pari a 7 insegnanti e 2 assistenti in più a istituto, che non potrebbero rispondere a tutte le esigenze della nuova organizzazione scolastica.

Didattica a distanza e orari delle lezioni

Anche il tema della didattica a distanza è ancora tutto da chiarire, in quanto è una possibilità non del tutto esclusa soprattutto per gli studenti più grandi. La necessità di scaglionare ingressi e uscite potrebbe inoltre portare a una riduzione dell’orario delle lezioni, che arriverebbero a durare anche 40-45 minuti.

I docenti fragili

Resta da sciogliere anche il nodo sui docenti fragili, che potrebbero essere particolarmente esposti ai contagi da coronavirus. Un prof su due alle superiori, e uno su tre alle elementari, infatti, ha più di 55 anni, come riporta il Corriere della Sera.

Le mascherine

L’ultimo punto su cui occorre ancora strutturare una regolamentazione è l’utilizzo delle mascherine. Le misure preventive previste finora riguardano il test sierologico ai docenti, ma ci sono ancora dubbi sui 10 milioni di mascherine al giorno che il commissario Arcuri ha promesso a studenti e personale scolastico.

Gli alunni dai 6 anni in su dovrebbero indossarle quando si alzano dal banco o quando non è possibile mantenere il metro di distanza dagli altri, ma su questo tema il Cts fornirà indicazioni definitive ad agosto, in base all’andamento dell’epidemia.

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