Riaperture e coprifuoco, Salmaso spiega perché sarebbe necessario
L'epidemiologa Stefania Salmaso ha parlato dell'andamento della pandemia in Italia, delle riaperture e del coprifuoco
“Il coprifuoco è un provvedimento presente in tutti i Paesi dell’Unione Europea ed è un deterrente nei confronti dei contatti sociali serali che possono essere maggiormente a rischio”. Lo ha detto in una intervista al Corriere della Sera l’epidemiologa Stefania Salmaso, a lungo direttrice del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto superiore di sanità, in merito al recente scontro politico sulla revisione dell’orario del coprifuoco.
“Il modo primario di contagio – ha spiegato – è il contatto diretto tra le persone e che la vita sociale, serale, è una potenziale occasione di incremento del rischio, spesso in ambienti chiusi”.
“Siamo in un processo di progressivo allentamento delle misure che vincolano la nostra vita, è giusto andare per gradi ed essere pronti a valutare gli effetti di ogni passo”, ha detto, sostenendo la linea del governo di mantenere almeno per il momento il coprifuoco alle 22.
“Allentare i divieti – sottolinea Salmaso – non vuol dire che il rischio di infettarsi sia diminuito, ma che alle singole persone viene lasciata maggiore libertà di scelta”.
“Penso che nel prendere la decisione di correre ‘un rischio ragionato’ sia stata considerata la necessità di avviare un percorso di uscita da restrizioni lineari, uguali per tutti, lasciando un maggior margine di responsabilità individuale che deve tenere conto anche delle diverse situazioni locali”.
Siamo però, ricorda l’epidemiologa, ancora in una “situazione precaria, in cui i contagi a livello nazionale diminuiscono molto lentamente. Tuttavia, aggiunge, “le contromisure attuali, come ad esempio la campagna di vaccinazione, mirano a proteggere le persone a maggior rischio di conseguenze gravi dell’infezione e non a far diminuire l’incidenza”.
“I valori che attendiamo con ansia di vedere diminuire sono i decessi e ricoveri in ospedale e nei reparti di terapia intensiva”, ha detto Salmaso. “Ora la campagna vaccinale sembra procedere più velocemente, ma ancora gli effetti non sono particolarmente evidenti sui dati dei decessi e sui ricoveri”.
Secondo l’epidemiologa il rischio di dover chiudere di nuovo esiste in teoria, ma, spiega, “la strada che abbiamo imboccato al momento è di una decrescita dei contagi e di un aumento delle vaccinazioni con cui dovremmo ridurre i decessi e i casi gravi di Covid-19”.
“Su questo percorso – ha detto – le chiusure drastiche non sembrano necessarie, ma dobbiamo avere sistemi tempestivi per valutare se effettivamente siamo nella giusta carreggiata“.