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Razzismo contro Moise Kean, lui mostra insulti con nomi e cognomi: "Scimmia di m****", Fiorentina li segnala

Moise Kean è stato vittima di insulti di stampo razzista. Dura la reazione del giocatore e della Fiorentina: il messaggio sui social e il precedente

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Moise Kean, calciatore della Fiorentina, è stato vittima di razzismo sui social. Nelle ore successive alla sua ultima partita, a Milano contro l’Inter, il calciatore ha deciso di mostrare le persone che, online, l’hanno insultato con vergognosi epiteti razzisti. E lo ha fatto tenendo ben visibili nomi e cognomi degli autori di questi gesti che sono ora stati segnalati alle autorità.

Moise Kean vittima di razzismo

Ha reagito Moise Kean agli insulti razzisti che sta ricevendo in queste ore e, con lui, si è schierata la sua squadra, la Fiorentina, che ha rivelato di aver segnalato alle autorità competenti nomi e cognomi dei protagonisti della vicenda.

L’attaccante ha denunciato quanto gli stesse capitando postando alcuni screen inequivocabili nei quali si leggono tremendi insulti ricevuti sul proprio profilo Instagram al termine della partita contro l’Inter. Dopo la sfilza di insulti, Kean ha pubblicato una storia nella quale ha aggiunto molte faccine che vomitano e il commento ”Ancora, nel 2025…”.

Moise Kean razzismo FiorentinaFonte foto: IPA
Moise Kean è anche un rapper e modello

Gli insulti e la reazione della Fiorentina

“Godo scimmia di m…”, “Che fai? Stasera non balli? Sporca scimmia”, “Ciao scimmione, femminuccia”, oppure “Fai vedere i muscoli, scimmia”. È questo il tenore dei messaggi arrivati a Kean e denunciati dallo stesso sui suoi social. Nella pioggia di insulti che gli è arrivata si contesta anche l’essere italiano del giocatore nato a Vercelli.

I riferimenti invece al ballo o al far vedere i muscoli sono da collegare all’ultima sua gara, giocata giovedì 6 febbraio, a Firenze e sempre contro l’Inter. Allora Kean aveva segnato una doppietta e, esultando, aveva messo in scena il balletto che spesso accompagna le sue reti.

Repentina anche la reazione del club. La Fiorentina infatti ha pubblicato su X un comunicato di solidarietà al proprio giocatore. ”La società viola e tutto il club esprimono la propria vicinanza a Moise Kean, vittima sui social media, al termine della partita disputata contro l’Inter a Milano, di pesanti attacchi a sfondo razzista. Gli autori di tali gesti sono stati segnalati alle autorità competenti”, si legge. Anche la squadra nerazzurra ha condiviso un comunicato a sostegno di Kean: “Per i valori che contraddistinguono la nostra storia, siamo da sempre contro ogni forma di discriminazione. Ci schieriamo quindi a fianco di Moise Kean e della Fiorentina nel condannare gli attacchi di cui è stato vittima l’attaccante viola”. Del suo caso ha parlato anche il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, che gli ha espresso vicinanza.

Il precedente e la lotta al razzismo

Non si tratta della prima volta in cui Kean è protagonista di vicende legate al razzismo o di situazioni in cui viene bersagliato da insulti razzisti. Il caso più clamoroso risale all’aprile del 2019 quando Moise era ancora un giocatore della Juventus e, dopo aver ricevuto attacchi e aver segnato in casa del Cagliari, fu oggetto di pesanti buu razzisti. Provocato per gran parte della gara, Kean rispose segnando un gol e andando sotto la curva dei rossoblù. Qui, fermo, senza dire nulla, allargò le braccia in modo provocatorio secondo gli ultrà sardi. Questo fatto scatenò ancora più polemiche e lo portò a ricevere ancora più insulti da parte loro. Nel post gara poi sia il suo allenatore, Max Allegri, che un suo compagno di squadra, Leonardo Bonucci, tentarono di sdrammatizzare il caso, addossando delle colpe anche al giocatore. “Credo che la colpa sia 50 e 50. Kean ha sbagliato e la curva ha sbagliato”, disse il difensore.

Moise Kean è da sempre attivissimo sulla questione della lotta al razzismo. In un’intervista al Corriere della Sera, aveva detto: “Il razzismo? È dappertutto, in Italia e all’estero. Ho subito tante ingiustizie, soprattutto da piccolo”. A La Repubblica, aveva aggiunto: “Quando ero piccolo ci rimanevo male, mi dicevo: io respiro, tu respiri, siamo uguali. Siamo umani. Cosa c’è di strano? Poi ho capito che dobbiamo combattere”.

Infine, al portale francese views.fr, aveva raccontato la sua storia “Sono nato in Italia, e da quando andavo a scuola, so quanto sia difficile per un uomo di colore vivere in questo paese. So come ci si sente ad essere una vittima del razzismo. Mi sono successe molte cose e spero che cambieranno. Mi auguro davvero che un giorno le persone capiscano che è qualcosa che non ha bisogno di esistere. Tutti sono umani, hanno un’anima e un cuore. Quando è successo a me, non me l’aspettavo. Sapevo benissimo che c’è molto razzismo, ma non pensavo che sarebbe arrivato al calcio. Ed ero ancora molto giovane. Non avevo idea che potesse accadere in uno stadio. Posso forse capire che succeda fuori, con persone che non conosci, ma in uno stadio dove porti la tua famiglia, i tuoi figli, è un peccato. Nessuno può capire cosa provi”.

moise-kean-razzismo-fiorentina Fonte foto: Getty
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