Covid, proroga dello stato di emergenza: la data chiave
L'innalzamento della curva epidemiologica potrebbe portare alla proroga dello stato di emergenza: il ministro Speranza ha spiegato quando si deciderà
L’aumento dei contagi in tutto il Paese e il proliferare dei focolai, non ultimo quello interno alla squadra del Genoa, hanno fatto tornare attuale il dibattito sulla proroga dello stato di emergenza. La scadenza di quello proclamato nei mesi scorsi è fissata al 15 ottobre: la risalita della curva epidemiologica, però, potrebbe spingere il governo a estendere la misura fino al 31 dicembre 2020. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha spiegato ai microfoni di Rai 3 che si farà una valutazione “a ridosso del 15 ottobre: sono per mantenere ancora la massima prudenza, ritengo che ci sia la necessità di mantenere alta la soglia di attenzione”.
Proroga stato di emergenza, la previsione di Sileri
Il vice di Speranza, ossia Pierpaolo Sileri, si è sbilanciato: “Su una proroga dello stato di emergenza al momento direi di no – ha spiegato ad Agorà, su Rai 3 -. È chiaro che valuteremo anche l’andamento nei prossimi giorni dell’epidemia”.
Quindi, “se dovessimo avere 4 volte i numeri di oggi – ha aggiunto – le cose potrebbero cambiare. Ma non è questo il caso, né credo avremo questo incremento in pochi giorni”.
La situazione, secondo il viceministro, “è davvero sotto controllo, i numeri lo dimostrano”, anche se “i casi saliranno: se lo faranno lentamente vorrà dire che saremo stati in grado di controllare bene i focolai. È il numero dei focolai fuori controllo che deve preoccupare“.
Proroga stato di emergenza, la sottosegretaria Zampa ‘contro’ Sileri
“Credo che avremo la necessità di chiedere una proroga dello stato di emergenza“, ha affermato invece la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, aggiungendo che “lo stato di emergenza mantiene la possibilità di fare in fretta, se necessario”.
Nel frattempo, la sottosegretaria ha puntato il dito contro il campionato di Serie A ai microfoni di Radio Capital: “Deve essere sospeso, quando c’è un numero di positivi così alto non si può che fermare il campionato. I positivi non sono in grado di giocare, e possono contagiare altre persone. Il protocollo è stato sottoscritto anche dalla Federazione calcio”.