Test rapidi nelle scuole, pronto il provvedimento di Speranza
Il ministro della Salute sarebbe pronto a disporre i test rapidi nelle scuole per accelerare il tracciamento dei contagi tra gli alunni
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha già sul tavolo l’ordinanza che porterà all’utilizzo dei test rapidi, in uso oggi negli aeroporti per individuare i positivi da Covid-19, anche nelle scuole, come riferito da Repubblica. Manca soltanto il via libera del Comitato tecnico scientifico attesa in giornata e la disposizione verrà applicata in tutti gli istituti italiani. Uno dei punti all’ordine del giorno degli esperti sono le “problematiche legate all’esecuzione dei tamponi e all’aumento dei tempi di diagnosi”.
Test rapidi nelle scuole, pronto il provvedimento di Speranza: i casi negli istituti
La priorità è accelerare i controlli sui possibili contagi tra gli alunni così da evitare più possibile la chiusura delle scuole. Secondo i dati raccolti da due universitari, Lorenzo Ruffino, studente di Economia a Torino e Vittorio Nicoletta, dottorando di sistemi decisionali in Québec, gli unici numeri finora disponibili in merito, sarebbero più di 500 gli istituti in tutta Italia che hanno registrato dei casi di Covid-19 in aula tra studenti per il 74,1% dei casi, e docenti per il 12,5%.
In attesa che la Asl elaborino il tampone di eventuali positivi e dica se uno degli studenti è stato contagiato, le attività didattiche rimangono in sospeso e nel frattempo crescono le classi in quarantena.
Secondo Lorenzo Ruffino, che ricava i dati del suo database analizzando le notizie dei focolai in ambito scolastico dalla stampa, sono già 650 le aule in isolamento.
“Con l’aumento dei casi e l’apertura delle scuole dobbiamo fare di più ed avere risultati più velocemente – ha spiegato il ministro della Salute Speranza – Questo ci può aiutare a mantenere il vantaggio, dal punto di vista del numero di contagi, che abbiamo oggi sugli altri Paesi”.
Come succede per il tampone, anche con i test rapidi si utilizza una specie di cotton fioc per prelevare il campione, ma a differenza del metodo più diffuso la riposta dell’esame si ottiene in 20-30 minuti, a fronte delle consuete 24-48 ore.
Dopo il test rapido servirebbe comunque il tampone a conferma, ma intanto, in caso di risultato positivo, questo strumento può consentire all’Asl di partire con le indagini epidemiologiche.
Un metodo già utilizzato negli aeroporti, a partire dagli scali romani, che ha già dato buoni esiti: a ieri, grazie ai test rapidi, sono stati individuati 1.557 viaggiatori positivi su un totale di 139.782 analizzati.