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Stato di emergenza, il voto in Senato sulla proroga

Il presidente del Consiglio ha riferito in Senato sulla proroga dello stato d'emergenza fino al 15 ottobre

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il Senato ha approvato con 157 sì, 125 contrari e 3 astenuti la risoluzione della maggioranza che proroga lo stato di emergenza per tre mesi fino al 15 ottobre. Il voto è arrivato dopo  che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto in Aula per riferire sullo stato di emergenza motivando il prolungamento per tre mesi. “Pur in assenza del vincolo normativo ritengo doveroso condividere con il Parlamento la decisione della proroga dello stato di emergenza”. Così, riporta l’Ansa, ha esordito il premier in Aula.

Dopo il si del Senato, per la proroga dello stato di emergenza servirà un apposito provvedimento del governo, che dovrebbe arrivare domani: il Consiglio dei ministri è stato convocato alle 20.

Conte: “L’emergenza coronavirus non è finita”

L’emergenza Coronavirus, ha affermato il premier, ha “i tratti di un processo in continua e imprevedibile evoluzione che ancora oggi, seppure in misura contenuta e territorialmente circoscritta, non ha ancora esaurito i suoi effetti”.

“La dichiarazione dello Stato di emergenza – ha detto Conte – è prevista dal codice di protezione civile: la legittimità di queste previsioni è stata vagliata positivamente dalla Corte Costituzionale. Costituisce il presupposto per l’attivazione di una serie di poteri e facoltà necessari per affrontare con efficacia e tempestività le situazioni emergenziali”.

“Tra i poteri fondamentale è il potere di ordinanza, che consente norme in deroga a ogni disposizione vigente, nei limiti indicati dalla dichiarazione di emergenza e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico e dell’Unione europea”,

Il premier ha spiegato come l’emergenza continui fino a quando non si ritornerà a una normalità sufficiente: “Sarebbe incongruo sospendere bruscamente l’efficacia delle misure adottate se non quando la situazione è riconducibile a un tollerabile grado di normalità. Se questo è vero per eventi che si esauriscono una volta per tutte, come un terremoto, è ancor più vero per la pandemia”.

Stato di emergenza, Salvini e Meloni all’attacco

Nel suo intervento in Senato Matteo Salvini ha attaccato il premier Conte sulla proroga dello stato di emergenza: “Si può prorogare lo stato di emergenza? La risposta è negativa. E lo è per un motivo chiaro. La situazione non esiste. Se non c’è un’emergenza, non si può dichiarare uno stato di emergenza. Semplice”.

Sulla stessa linea Giorgia Meloni che su Twitter ha detto “Sono scioccata. Conte sta sostenendo ora al Senato che senza lo stato di emergenza il Governo non è in grado di fare normalissimi decreti, decreti legge, ordinanze. Questa è una grossolana menzogna e una pericolosissima deriva liberticida. Dove vuole arrivare il Governo?”.

Stato di emergenza, parlano Marcucci e Crimi

“La proroga dello stato di emergenza è un provvedimento di buon senso. I commenti di Meloni e Salvini sono vaneggiamenti. Proteggere le persone con le mascherine ed il distanziamento sociale non è deriva liberticida, ma saggezza”. Lo ha ffermato il capogruppo del Pd in Senato Andrea Marcucci.

“Il Presidente Giuseppe Conte ha spiegato con chiarezza le ragioni del suo prolungamento. Il momento peggiore è passato, ma ora dobbiamo gestire la ripartenza senza abbassare la guardia”. Così su Twitter il capo politico M5S Vito Crimi.

La replica di Conte alle opposizioni

Dopo le dichiarazioni di voto degli esponenti del centrodestra, il premier ha replicato: “Ho visto interventi colorati di venature polemiche e direi anche ideologiche” da parte dell’opposizione.

“Non si può concludere che è illegittimo lo stato di emergenza” perché non è previsto dalla Costituzione. “Dal 2014 lo stato di emergenza è stato dichiarato 154 volte” ed è “previsto da una norma di rango primario”, il “nostro codice della protezione civile”.

“Vi sfido – ha aggiunto Conte rivolgendosi all’opposizione – a interrogare i presidenti di Regione e confrontarvi con loro: vediamo se sono disponibili a dismettere queste misure di protezione”.

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