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Pil dell’Italia fermo, il terzo trimestre segna zero crescita: il report dell’Istat

Il rapporto dell'Istat sui dati del Pil mostrano una crescita pari a zero. Italia stabile, ma ferma. I dati a confronto con l'Eurozona

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

La stima dell’Istat sul terzo trimestre segnano valori di crescita pari a zero. L’istituto di statistica ha comunicato che il prodotto interno lordo (Pil) è rimasto stazionario, sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al terzo trimestre del 2022. I dati di traducono in un’economia stabile, ma ferma sulla crescita. Infatti si tratta di un dato che interrompe la crescita degli ultimi 10 trimestri consecutivi.

I dati Istat

Nel report dell’Istat si leggono le caratteristiche del terzo trimestre del 2023. Questo infatti ha avuto: tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2022.

Si apprende anche che la variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, di un aumento in quello dell’industria e di una stazionarietà in quello dei servizi.

 Istat: Italia stabile, ma crescita a zero 

Crescita al +0,7%

Dai dati emerge che la variazione acquisita del Pil (prodotto interno lordo) è pari allo 0,7% in più per il 2023. Un dato identico al trimestre precedente e quindi stabile, ma fermo.

In questi casi si parla di economia stabile, ma la crescita è interrotta. Un dato che mostra il suo reale impatto se si fa riferimento al quadro più ampio: il calo del secondo trimestre dell’anno e l’interruzione della crescita degli ultimi 10 trimestri consecutivi.

Pil Eurozona in calo

La situazione di stallo italiana non è dissimile da quella del resto dell’Eurozona. Infatti il Pil dell’Eurozona è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente; mentre l’insieme dei ventisette Paesi è salito allo 0,1%. Sullo sfondo la Bce ha lasciato i tassi al 4,5% dopo 10 aumenti consecutivi.

Nel dettaglio: in aumento troviamo Lettonia (+0,6%), seguita da Belgio (+0,5%) e Spagna (+0,3%); mentre in calo Irlanda (-1,8%), Austria (-0,6%) e Repubblica Ceca (-0,3%). Le stime francesi vedono un rallentamento nella crescita (-0,1% rispetto al terzo trimestre del 2023), ma grazie alla ripresa dei consumi il segno è positivo.

Fonte foto: ANSA

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