Pic-nic in zona rossa, arriva il sindaco e porta via i tavolini
A Minori un gruppetto di giovani stava mangiando all'aperto per protestare contro le chiusure: dopo vigili e carabinieri è intervenuto il sindaco
Un pranzo all’aperto sul lungomare, con tanto di tavolini e sedie, nonostante la zona rossa. Una iniziativa provocatoria messa in atto da un gruppetto di giovani che sui social si firmano #IoApro e promuovono azioni contro le chiusure imposte per la pandemia. E che è stata letteralmente mandata all’aria dal sindaco, intervenuto dopo la contestazione da parte di vigili e carabinieri.
L’episodio è accaduto tre giorni fa a Minori, in provincia di Salerno, sulla costiera amalfitana, ed è stato documentato con dei video postati sui social.
Un gruppo di ragazzi aveva organizzato un pic-nic abusivo sul lungomare, per protestare contro le chiusure della zona rossa. Due tavolini affiancati e sedie prese a prestito da un locale vicino, panini, bibite e mascherine abbassate. Il tutto trasmesso in diretta social.
Prima si è avvicinata un’agente della polizia locale, contestando l’iniziativa e spiegando che non è consentita in zona rossa. Poi sono arrivati i carabinieri. I giovani hanno continuato, contestando le contestazioni delle forze dell’ordine.
È quindi intervenuto anche il sindaco, Andrea Reale, con la discussione che andava sempre più per le lunghe. Ad un certo punto però il primo cittadino si è spazientito ed ha cambiato approccio: ha preso i tavolini e li ha spinti via.
“Non ci si comporta così, le regole vanno rispettate”, ha poi spiegato Reale al Corriere della Sera.
“Noi e quei ragazzi siamo dalla stessa parte – ha detto – vogliamo tutti riconquistare la libertà e tornare ad una vita normale. Chi più di me può capirlo, visto che oltre ad essere in prima linea per la gestione dell’emergenza come sindaco sono anche proprietario di un albergo, chiuso da mesi a causa del Covid”.
“Quello che ci divide – ha aggiunto – è l’approccio alla questione. Loro hanno compiuto un atto di inciviltà, violando le regole in un contesto in cui la comunità ha invece compreso perfettamente che è interesse di tutti rispettarle”.
“Perché qui – ha sottolineato – il covid fa ancora paura: ieri in Costa d’Amalfi abbiamo avuto 160 nuovi casi, la guardia non va abbassata e piuttosto che provocare chi compie il proprio dovere come vigili e carabinieri bisogna collaborare“.