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Pesaro, 50enne si raddoppiava lo stipendio: dipendente sottrae 150 mila euro in cinque anni

La dipendente sottraeva denaro dai conti dell'azienda: finita a processo a Pesaro, ha patteggiato una pena a 20 mesi

Pubblicato:

Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

I conti in azienda non tornavano, fino a quando si è scoperto che una dipendente si alzava lo stipendio oppure se lo versava per due volte nello stesso mese. Arrivando ad appropriarsi di circa 150 mila euro nell’arco di cinque anni. È accaduto a Pesaro, dove la donna ha patteggiato una pena a 20 mesi.

Pesaro, dipendente a processo per appropriazione indebita

Protagonista della vicenda è una donna di 50 anni di Pesaro, dipendente nell’ufficio amministrazione di una azienda del manifatturiero della città marchigiana.

La donna è finita a processo per appropriazione indebita, in seguito alla denuncia sporta dal titolare della ditta. La 50enne avrebbe sottratto dalle casse dell’azienda circa 150 mila euro nell’arco di cinque anni.

Negli giorni scorsi, come riporta Il Resto del Carlino, il procedimento a suo carico è finito con il patteggiamento a 20 mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione della pena. Decisiva per il patteggiamento la volontà di restituire le somme sottratte.

Dipendente sottrae 150 mila euro in cinque anni

La 50enne pesarese, che per via della sua posizione in azienda aveva accesso ai conti correnti, è accusata di aver sottratto dalle casse aziendali 150 mila euro nell’arco di 5 anni, tra il 2015 e il 2020.

Le indagini sono iniziate quando in azienda si sono accorti che i conti non tornavano. Il titolare si è rivolto alle forze dell’ordine e sono partite le indagini, che in breve tempo hanno portato ad individuare nelle operazioni della dipendente l’origine degli ammanchi.

La 50enne si raddoppiava lo stipendio

Secondo quanto ricostruito, la 50enne avrebbe iniziato ad attingere dalle casse della ditta nel 2015, spinta dalle proprie difficoltà economiche. La dipendente ha usato svariate modalità per sottrarre denaro all’azienda.

Alcune volte ritoccava verso l’alto il suo stipendio, in altre occasioni faceva in modo che venisse versato per intero due volte nello stesso mese.

Altre volte effettuava bonifici dal conto corrente dell’azienda al suo o ad un altro, oppure versava somme su una carta prepagata. E così è andata avanti per cinque anni, fino ad arrivare alla somma di 150 mila euro.

Fonte foto: ANSA

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