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Oms dichiara il vaiolo delle scimmie emergenza globale e Bassetti lancia l'allarme sui bambini: il dato

L’Oms ha dichiarato una nuova emergenza sanitaria globale per il vaiolo delle scimmie: il 62% dei decessi riguarda bambini sotto i cinque anni

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

L’Oms ha dichiarato una nuova emergenza sanitaria globale per il vaiolo delle scimmie, ribattezzato mpox. La decisione arriva a quindici mesi dalla fine dell’ultima emergenza correlata al virus, segnalando un ritorno preoccupante. Matteo Bassetti, direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha espresso la propria preoccupazione attraverso un post su X/Twitter, specie per quanto riguarda i bambini.

Vaiolo delle scimmie, l’allarme di Bassetti

Come riporta La Repubblica, il professore ha sottolineato l’urgenza di organizzarsi con misure adeguate di terapia e profilassi per contenere la possibile diffusione globale dell’infezione.

Bassetti ha spiegato che il nuovo ceppo virale, denominato Clade1, è molto più aggressivo e virulento rispetto a quello precedente. Secondo i dati più recenti, dall’inizio dell’anno si sono registrati circa 15.000 casi nel continente africano, con 461 decessi.

Un test per il vaiolo delle scimmie

L’esperto avverte che il virus sta varcando i confini delle aree tradizionalmente colpite, insediandosi in regioni dove finora non era presente. La maggiore preoccupazione, secondo Bassetti, riguarda la vulnerabilità dei bambini.

I dati dell’Oms sui bambini

I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rivelano che il 39% dei casi e il 62% dei decessi nella Repubblica Democratica del Congo tra gennaio e maggio 2024 hanno coinvolto minori sotto i cinque anni.

Il 20% delle vittime non aveva ancora compiuto un anno. Inoltre, Save the Children riferisce che negli ospedali africani si trovano ricoverati anche neonati di appena due settimane.

Bassetti conclude con un monito: la malattia potrebbe arrivare anche in Europa attraverso casi d’importazione legati ai viaggi internazionali. Per evitare una nuova crisi sanitaria, è necessario attivare rapidamente tutte le misure preventive e terapeutiche.

In Svezia il primo caso in Europa

Il 15 agosto l’Agenzia svedese per la sanità pubblica ha confermato il primo caso al di fuori dell’Africa della variante Clade 1. Il paziente è stato diagnosticato a Stoccolma.

Il ministro della salute svedese, Jakob Forssmed, ha rassicurato la popolazione affermando che il rischio di infezione rimane basso grazie a buone procedure sanitarie e alla disponibilità di vaccini.

Forssmed ha sottolineato che si tratta di una malattia conosciuta e gestibile.

Fonte foto: ANSA

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