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CRONACA NERA

Omicidio di Nada Cella, spunta la telefonata di una testimone: "Ho visto la Cecere sporca di sangue"

Nel giorno dell'omicidio di Nada Cella una testimone anonima telefonò in casa Soracco: "Ho visto la Cecere in via Marsala"

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

“Come si chiama quella lì… “, è la voce di un signora che avrebbe visto qualcuno uscire trafelato dalla palazzina di via Marsala 14, a Chiavari (Genova) dove si era appena consumato l’omicidio di Nada Cella, l’impiegata di 25 anni uccisa la mattina del 6 maggio 1996 mentre lavorava nell’ufficio dello studio del commercialista Marco Soracco.

A ‘Quarto Grado’ viene trasmesso l’audio di una telefonata tra la signora in questione, rimasta anonima, e Marisa Bacchioni, madre di Marco Soracco. La signora si qualifica come una “ragazza di 24 anni”, anche se a giudicare dalla sua voce potrebbe trattarsi di una donna più avanti con l’età.

La testimone riferisce che la mattina del 9 maggio 1996 era “venuta giù in macchina da Carasco”, città distante 7 km da Chiavari, e sotto il civico 14 di via Marsala “l’ho vista che era sporca, si fasciava la mano, ha infilato tutto nel motorino e se n’è andata”.

Di chi sta parlando la “ragazza di 24 anni”? “Come si chiama quella lì, quella stupida lì… “, poi tuona: “Cecere!”. La donna, che si presenta come “un’amica di Marco (Soracco, nda)”, si riferisce a Annalucia Cecere prima che il suo nome venga reso pubblico dalla stampa. “Cosa può aver avuto contro Nada?”, le domanda Marisa Bacchioni. La testimone ipotizza: “La gelosia, per il posto, sa?”. Tuttavia, la donna sostiene che non riferirà quanto di sua conoscenza alla polizia.

Fonte foto: ANSA

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